Il presidente Lasso annuncia la riduzione del prezzo del carburante in Ecuador

I primi effetti delle proteste convocate dalle organizzazioni indigene e sostenute da ampi settori della popolazione ecuadoriana contro il regime neoliberista di Guillermo Lasso iniziano ad aprire prime brecce con il presidente che dopo una chiusura netta alle istanze popolari cambia direzione.

Lasso, dopo aver annunciato in pieno dibattito parlamentare per il suo impeachment, la revoca dello stato di emergenza in alcune regioni del paese andino, ha annunciato una riduzione del prezzo del carburante, Intanto lo sciopero nazionale è giunto al 14° giorno consecutivo.

"Tutti ritengono che il prezzo del carburante sia diventato la pietra angolare che mantiene il conflitto. E anche se come governo siamo molto chiari sul fatto che questo fattore non è la causa dei problemi degli ecuadoriani, dobbiamo pensare al bene comune e alla pace dei cittadini", ha sottolineato Lasso.

Il presidente ha affermato che il costo della benzina extra, dell'Ecopaís e del diesel sarà ridotto di 10 centesimi al gallone.

La riduzione di 10 centesimi del prezzo del carburante annunciata dal presidente Guillermo Lasso è inferiore alle richieste del movimento indigeno, che chiede che il prezzo di un gallone dei suddetti carburanti sia fissato a 2,10 dollari e quello del diesel a 1,50 dollari.

Il prezzo dei carburanti più diffusi è il primo dei dieci punti della lista di richieste avanzate dalla CONAIE e da altre organizzazioni in lotta contro il regime filostatunitense.

"Gli ecuadoriani che cercano il dialogo troveranno un governo con la mano tesa. Coloro che cercano caos, violenza e terrorismo troveranno la piena forza della legge. Gli ecuadoriani devono tornare alla normalità, dobbiamo con ottimismo e fede riprendere il cammino del progresso per tutti”, ha dichiarato il presidente neoliberista.

Sabato scorso, Lasso ha dichiarato la fine dello stato di emergenza, che era in vigore in sei province del Paese. "Con il decreto esecutivo n. 461, il presidente della Repubblica, Guillermo Lasso, ha dichiarato la fine dello stato di emergenza per gravi disordini interni nelle province di Chimborazo, Tungurahua, Cotopaxi, Pichincha, Pastaza e Imbabura", si legge in un comunicato.

Dal 13 giugno, il Paese sta vivendo uno sciopero nazionale a tempo indeterminato, indetto dalla Confederazione delle Nazionalità Indigene dell'Ecuador (CONAIE) in risposta alla "incapacità e non volontà" del governo di rispondere alle richieste sociali. Al gruppo si sono uniti ampi settori della società ecuadoriana.

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