Stella Moris, compagna di Assange: “Julian è perseguitato perché rappresenta la capacità di raccontare la verità”

di Cristina Mirra

Ci sono giorni che fanno la storia della vita di una persona, uno di quelli più importanti per me è senza dubbio oggi dove, alla Fabbrica del Vapore a Milano, ho potuto incontrare, abbracciare e rivolgere qualche domanda a Stella Moris, compagna di lotta, moglie e avvocato di Julian Assange. L'incontro è stato possibile grazie all'evento organizzato da Wired e interamente dedicato al futuro della democrazia. Nessun personaggio poteva essere più opportuno di Stella che, con Julian rappresenta la parte del pianeta che si ribella alle regole dell'imperialismo, che ci vorrebbe tutti in silenzio a vedere il mondo ed interi popoli, distrutti dall'avidità di pochi potenti.

Questa breve intervista è stata realizzata grazie alla voce e alla presenza di Lorena Corrias, attivista impegnata instancabilmente nella lotta di liberazione di Julian.

Lorena Corrias: Cosa rappresenta la battaglia di Julian Assange?

Stella Moris: La battaglia di Julian è la battaglia di un uomo e di un giornalista, che lotta per il futuro della democrazia. Julian è perseguitato perché rappresenta la capacità di raccontare la verità. Il fatto che sia in prigione è un riflesso dei tempi passati, e noi a questo dobbiamo reagire, perché non liberarlo, equivale a sentirci tutti in prigione, ma anche al crollo, nei fatti, della democrazia.

L: Qual è il rapporto tra informazione e potere?

S: Se controlli le informazioni controlli la realtà e dirigi la percezione delle persone. Ecco perché è molto importante lottare affinché le informazioni possano essere utilizzate per costruire una società sana.

L: Cosa vuoi dire alle persone che pensano che quello che sta accadendo a Julian non le riguardi?

S: Ciò che viene fatto a Julian è un attacco al loro diritto di sapere e al nostro diritto ad avere una società aperta e libera, e penso che tutti dovrebbe volerlo.

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