Spaccatura all'interno del MAS in Bolivia: implicazioni per la politica boliviana e l'interesse strategico degli Stati Uniti

08 Ottobre 2023 17:41 Fabrizio Verde

Il decimo Congresso del Movimiento al Socialismo - Instrumento Político por la Soberanía de los Pueblos (MAS-IPSP) in Bolivia, svoltosi nella località di Lauca Ñ nel dipartimento di Cochabamba, ha visto emergere una frattura profonda all'interno del partito al governo, con conseguenze significative per la politica boliviana. Questo importante evento politico, che doveva durare più giorni, è stato bruscamente concluso un giorno prima del previsto in mezzo a tensioni politiche e controversie legali che hanno attirato l'attenzione a livello nazionale e internazionale.

Il fulcro di questa spaccatura è rappresentato dalla rivalità tra due figure di rilievo del MAS-IPSP: l'ex presidente Evo Morales e l'attuale presidente Luis Arce, già ministro dell'Economia boliviano con Morales alla presidenza. Le tensioni tra i due leader hanno iniziato a emergere nel 2021, quando Morales ha chiesto modifiche nel Gabinetto di Arce, una richiesta che è stata respinta dal presidente in carica.

Il Congresso è stato caratterizzato da una serie di decisioni significative che hanno aggravato le divisioni all'interno del partito. Una delle decisioni più rilevanti è stata la conferma di Evo Morales come presidente del MAS-IPSP, seguita dalla sua nomina a candidato presidenziale unico del partito per le elezioni del 2025. Questa mossa ha messo ulteriormente in luce la divisione tra il partito e l'attuale presidente Arce, che ha scelto di non partecipare al Congresso e ha condannato l'evento, definendolo un "atropello" alle organizzazioni sociali.

Morales ha difeso la legalità e la legittimità del Congresso, nonostante le controversie legali in corso. Ha invitato i membri del partito in disaccordo con le decisioni prese a tornare nell'organizzazione, sottolineando l'importanza dell'unità per il futuro del MAS-IPSP.

Nel suo discorso conclusivo al Congresso, Morales ha dichiarato: "Il MAS recupererà la nostra rivoluzione per salvare la patria nuovamente, questa è la nostra visione". Ha anche enfatizzato che l'evento è stato portato a conclusione senza intoppi e ha sottolineato che il vero vincitore è stato il popolo boliviano. Morales ha anche accusato il governo di Lucho e David (David Choquehuanca, vicepresidente) di agire peggio del "governo di fatto" di Jeanine Áñez e lamentato il tentativo del governo di posticipare il Congresso in varie parti del paese.

D'altra parte, il presidente Arce ha rilasciato dichiarazioni critiche nei confronti del Congresso.

Nonostante la decisione della Sala Constitucional Primera del Tribunal Departamental de Justicia (TDJ) di Santa Cruz di sospendere l'evento in seguito a un ‘amparo’ costituzionale presentato dalle Bartolinas di Santa Cruz, un'organizzazione di donne indigene e rurali, il Congresso ha proseguito i suoi lavori, sostenendo di non essere stato debitamente informato della sospensione.

La spaccatura all'interno del MAS-IPSP è emersa in modo evidente nel corso degli ultimi anni, con tensioni crescenti tra Evo Morales e Luis Arce. Questa divisione interna rischia di avere un impatto significativo sulla politica boliviana nei prossimi anni, specialmente in vista delle elezioni presidenziali del 2025.

Inoltre, il Congresso ha annunciato l'"autoespulsione" del presidente Luis Arce e del vicepresidente David Choquehuanca per non aver partecipato al Congresso nazionale del partito. Questa mossa riflette ulteriormente la frattura all'interno del MAS-IPSP.

In conclusione, il decimo Congresso del MAS-IPSP in Bolivia ha svelato divisioni profonde all'interno del partito di governo, con Evo Morales che è stato proclamato candidato presidenziale per il 2025. Questo evento ha il potenziale per influenzare notevolmente la politica boliviana nei prossimi anni, con il MAS-IPSP che deve affrontare sfide significative mentre cerca di mantenere l'unità e la coesione all'interno del partito.

Spaccature interne e destabilizzazione statunitense

La profonda spaccatura all'interno del partito di governo MAS-IPSP in Bolivia è una questione che va oltre i confini nazionali e si collega direttamente alla geopolitica regionale e internazionale. La recente nomina di Debra Hevia come nuova incaricata d'affari degli Stati Uniti in Bolivia sottolinea l'interesse strategico degli Stati Uniti per la stabilità politica in Bolivia, una nazione ricca di risorse naturali strategiche, tra cui il litio.

La storia delle relazioni tra gli Stati Uniti e la Bolivia è stata caratterizzata da periodi di tensione e conflitto, con il presidente boliviano Evo Morales che espulse l'ambasciatore statunitense nel 2008 per interferenze nella politica interna del paese. Da allora, i due paesi non hanno avuto ambasciatori e l'incaricato d'affari è stato il massimo rappresentante degli Stati Uniti in Bolivia.

L'attuale incaricata d'affari è Debra Hevia, che ha sostituito Charisse Philips, arrivata in Bolivia nel 2020 durante il governo di facto di Jeanine Áñez. Questa nomina è stata vista da molti come un segnale dell'interesse degli Stati Uniti per la politica boliviana, specialmente durante un periodo di transizione politica e di cambiamenti nell'orientamento economico del paese.

È importante sottolineare che Hevia ha svolto incarichi diplomatici in paesi dell'America Latina, tra cui Ecuador, prima di essere destinata in Bolivia. La sua esperienza in Ecuador è stata caratterizzata da un approccio che ha favorito l'apertura commerciale e il neoliberalismo, segnando un netto contrasto con l'approccio del governo precedente.

La politica estera degli Stati Uniti è stata storicamente caratterizzata da un'intensa attenzione per la regione latinoamericana, vista come un serbatoio di risorse naturali strategiche. La Bolivia, in particolare, è stata oggetto di interesse per le sue riserve di litio, un elemento cruciale per le batterie al litio utilizzate in una vasta gamma di applicazioni, tra cui veicoli elettrici e tecnologie 'verdi'.

La recente spaccatura all'interno del MAS-IPSP, con Evo Morales che è stato proclamato candidato presidenziale per il 2025, è un ulteriore elemento di instabilità politica in Bolivia. Questo scenario potrebbe essere sfruttato dagli attori internazionali interessati a influenzare la politica boliviana a proprio vantaggio.

In un contesto in cui gli Stati Uniti stanno cercando di preservare e rafforzare la propria influenza geopolitica in America Latina, la Bolivia rimane un obiettivo di interesse strategico. È fondamentale che il paese e i suoi leader rimangano vigili e consapevoli delle dinamiche geopolitiche regionali e internazionali, al fine di proteggere la stabilità politica e sociale del paese.

La storia dell'interventismo statunitense in Bolivia è lunga e complessa, e gli eventi recenti richiedono un'analisi critica delle strategie e degli obiettivi degli attori internazionali nella regione. La Bolivia ha il diritto di determinare autonomamente il proprio futuro politico ed economico senza interferenze esterne.

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