Il modello di successo della zona euro: lavorare e indebitarsi per sopravvivere in Grecia

In un bellissmo post, il blog greco Keep Talking on Greece affronta la questione dell'incubo dell'ufficio delle imposte per i diversi contribuenti greci. Con una nota autobiografica di fondo, l'autore sottolinea come la vittima preferita oggi sia il giornalista freelance con redditi medio-bassi.
Con il nuovo calcolo delle imposte, che prevede anche una quota da versare per le tasse dell'anno successivo, in Grecia è record di alta pressione sanguigna.
Ad esempio, prosegue Ktg, un giornalista freelance con un reddito di 20,000 euro nel 2013 deve pagare 5.200 euro di tasse (26%), più il 55% di queste ultime (2,860 euro) in anticipo per il prossimo anno. In poche parole la modica cifra di 8,060 euro. A partire da giugno, il pagamento avviene in tre rate di 2,686 euro l'una ogni due mesi. Se uno dei pagamenti avviene in ritardo viene applicato un tasso dell'8% per ogni mese di ritardo. Multe salate, inoltre, sono previste se le imposte non vengono pagate del tutto.
Ma non è finita qui, a un giornalista freelance, prosegue Ktg, bisogna aggiungere 600 euro di tassa annuale e l' 1-4% di tassa di solidarietà imposta dalla "Troika joint venture". Altri 3 mila euro da sommare, dunque e quindi, ricapitolando:
€8,710 + €3,000 = € 11,710
"Cosa resta per cibo, elettricità, affitto, telefono, macchina...?".
Incapace di combattere l'evasione delle grandi multinazionali, la Grecia della Troika ha usato una serie di modi che Ktg definisce "ispirazionali" per adempiere agli obblighi ogni anno. Le vittime più semplici sono, chiaramente, la classe media e bassa, impiegati e pensionati.
Tassare in anticipo significa prestare i soldi allo stato senza interesse. La genialità di questa formula, prosegue Ktg, è che si applica anche se l'impresa chiude o la proprietà cessa al termine dell'anno, con il ministero delle finanze greco che è molto avaro delle sue imposte. "Qual è il proposito di pagare le tasse in anticipo in un'economia instabile e in recessione; o quando le tasse e i contributi sociali assorbono i due terzi del tuo reddito? Che senso ha essere free-lance o partita Iva con un basso reddito e doverti indebitare per coprire le tue pendenze o pagare lo stato per le imposte del prossimo anno?". Ai posteri...


"Ad un amico - conclude Ktg - è stato offerto recentemente un contratto di lavoro annuale da freelance per 1000 euro al mese per 10 ore di lavoro giornaliero. Ha calcolato che ci andava a rimettere! Avrebbe dovuto pagare 200 euro di tasse, 250 euro di contributi sociali e 230 euro di IVA. Totale 680 euro di tasse. In più aveva anche un'imposta annuale di 650 euro, le tasse in anticipo che avrebbe dovuto corrispondere, il trasporto,il telefono e altri costi legati al lavoro. Senza considerare le spese minime di sopravvivenza: affitto, cibo, acqua... Ha calcolato che, lavorando, si sarebbe dovuto indebitare ogni mese di 300 euro!! Difficile da credere? Ma questa è la storia del modello di successo, ragazzi. E l'aspetto più tragico di tutto è che avviene in un momento storico in cui il lavoro, con un tasso di disoccupazione al 27% è divenuta una rarità".

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