La battaglia per l'Africa: gli investimenti cinesi contro la forza militare americana

Nel corso degli ultimi anni, il blog 'ZeroHedge' ha seguito con attenzione quella che ha definito “la battaglia per l’Africa”, forse l’ultima regione del mondo con un forte potenziale di crescita.
Come ha spiegato Hans-Ulrich Meister, Head of Private Banking presso la divisione Private Banking & Wealth Management del Credit Suisse, “fino a dieci anni fa l'Africa non era considerata una possibile destinataria di investimenti e veniva addirittura definita 'un continente senza speranza'. Oggi, l'immagine di un 'continente promettente' è alimentata dalla vigorosa crescita economica trainata dalle esportazioni di materie prime, dal forte aumento di una popolazione in età lavorativa e dalla maggiore stabilità politica”.

Tutti questi elementi non sono stati trascurati dalla Cina e dagli Usa che, nel corso degli anni passati, hanno riorientato tutta la loro attenzione verso il “continente nero”.
Le due nazioni impegnate in questa “conquista” stanno però usando tattiche molto differenti. La Cina si affida agli investimenti mentre gli Usa alla forza bruta e all'intimidazione militare (e a falsi programmi di vaccinazione).
L’Africa è enorme


E i due contendenti sviluppano approcci molto differenti.

Alla fine di luglio 2013, come spiega Statford, Pechino ha ospitato il 5° Forum sulla cooperazione Cina-Africa, durante il quale Pechino ha promesso fino a 20 miliardi di dollari per i paesi africani nel corso dei prossimi tre anni. Dal 2010, la Cina ha avanzato proposte in progetti commerciali in Africa dal valore di 101 miliardi dollari. Nel 2012 la Cina era il primo partner commerciale con 85,3 miliardi di dolalri di export in Africa e 113,2 miliardi di import, principalmente materie prime, petrolio, legname, alimentari.
Nonostante gli investimenti nel settore agricolo e gli aiuti allo sviluppo, soprattutto delle imprese piccole e medie, la Cina è stata criticato per la natura delle sue relazioni con molti paesi africani, come così come la scarsa qualità di alcuni dei suoi lavori di costruzione. Tuttavia, poiché molti paesi africani non hanno professionisti locali in grado di realizzare grandi progetti o il capitale necessario, i governi africani con risorse limitate hanno accolto gli investimenti cinesi con entusiasmo. Questi progetti di investimento stranieri sono anche una manna per Pechino, dato che la Cina ha bisogno di risorse africane per sostenere la propria economia interna, e i progetti in Africa forniscono una destinazione per manodopera cinese in eccesso.
Questa mappa, invece, è esemplificativa della strategia utilizzata dagli Usa in Africa e mostra in quante nazioni sub-sahariane Washington ha attualmente una presenza militare.




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