'Fate come dico e vi finanzieremo, se disobbedite, vi bombarderemo' . La politica estera di Obama secondo Ron Paul

Il recente discorso di Barack Obama è una delusione per chi si aspettava cambiamenti nella politica estera degli Stati Uniti, scrive Ron Paul sul suo sito.
Commentando il discorso del presidente americano all’Accademia Militare di West Point dello scorso 28 maggio, l'ex deputato spiega che l'amministrazione Obama ha rifiutato di riconoscere qualsiasi conseguenza negativa dell'impatto dell’interventismo degli Stati Uniti e che quest 'interventismo e l’eccezionalismo americano continueranno a guidare Obama nei suoi ultimi due anni di mandato.
Il governo americano, prosegue Paul, intende proseguire con una politica che mira ad ampliare la portata delle azioni di Washington in tutto il mondo. "Il presidente Obama ha parlato molto del ruolo degli Stati Uniti nella promozione della democrazia in tutto il mondo, ma perché il governo sembra riconoscere elezioni libere ed eque purché a vincerle siano solo candidati appoggiati dagli Stati Uniti? ".
La scorsa settimana i siriani hanno tenuto la loro prima elezione presidenziale multi-candidato in 50 anni. Quasi tre quarti degli elettori siriani hanno partecipato, dando al presidente Assad l’88 per cento dei voti. Dopo tre anni di guerra civile, sostenuta con finanziamenti esteri, le condizioni di voto non erano ottimali. Tuttavia, nonostante il Dipartimento di Stato sostenga il contrario, non si può più affermare che Assad non goda di popolarità nel suo paese. Anche l'ex capo della CIA Michael Hayden non molto tempo fa immaginava che Assad avrebbe vinto una regolare elezione in Siria. Ma il governo degli Stati Uniti ha respinto completamente la votazione in Siria, con il Segretario di Stato John Kerry che ha sostenuto che "non si può avere una elezione in cui milioni di vostro popolo non hanno nemmeno la capacità di votare." Questo è proprio quello che è successo il mese scorso in Ucraina, dove l'oligarca Petro Poroshenko ha vinto con poco più del 50 per cento dei voti in una elezione dove milioni di cittadini nella parte orientale del paese non hanno avuto la possibilità di votare. Questa volta, però, John Kerry ha parlato di una "vittoria per la democrazia." Allo stesso modo, John Kerry ha descritto il colpo di stato contro il presidente eletto Morsi in Egitto come un "ritorno alla democrazia", approvando l’elezione a presidente dell'uomo che ha guidato quel colpo di stato. "Per Washington, aggiunge Paul, che la Crimea abbia votato per la secessione dall’Ucraina è illegale, ma se una folla in strada rovescia un presidente democraticamente non lo è.
Secondo l’ex deputato, il discorso di Obama "rappresenta la continuazione della politica 'fate come dico io e vi finanzieremo, se disobbedite, vi bombarderemo' . Si tratta di un approccio sbagliato, conclude Paul, ma, al momento, i neocons che lo seguono non sembrano perdere consensi.

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa