E se il collasso della Bulgaria fosse stato ideato dall'Ue per impedire il South Stream?


Meno di un mese dopo che il Fondo Monetario Internazionale ha certificato la salute del sistema bancario della Bulgaria come "stabile e liquido", a testimonianza dell'affidabilità dei report di quest'organizzazione internazionale, il presidente della Bulgaria è stato costretto ieri a rilasciare una nota in cui rassicurava le persone che i loro soldi in banca erano al sicuro e l'Ue ha garantito una linea di credito di emergenza.
Ma cosa sta succedendo in Bulgaria? Il paese è nel pieno della peggior crisi bancaria da un ventennio a questa parte. La sua quarta banca, Corpbank, è stata nazionalizzata, seguita poi anche da Fibank, seconda per importanza nel paese. La Banca centrale bulgara ha emesso un comunicato drammatico venerdì, avvisando come in corso c'era un "tentativo di destabilizzare lo stato attraverso un attacco organizzato contro le banche bulgare" e, in un tentativo di preservare la calma, ha emesso 1,5 miliardi di euro di bond a 10 anni al tasso di 1,055%, per dimostrare che il paese ha ancora pieno accesso ai mercati ed ha liquidità a disposizione.
Da allora la calma è tutt'altro che ritornata, in un paese in cui il leader dell'opposizione ha dichiarato come le banche sono essenzialmente insolventi e in un paese in cui sono stati arrestati due uomini sospettati di quello che è stato descritto come un tentativo organizzato di destabilizzare il sistema finanziario del paese, volto ad incoraggiare i cittadini a ritirare i loro depositi bancari. Reuters riporta che la Commissione europea ha dichiarato lunedì di aver approvato una richiesta della Bulgaria di estendere una linea di credito a 3,3 miliardi di euro in supporto alle banche che sono sotto attacco speculativo. Nella nota si legge come il sistema bancario della Bulgaria sia ben capitalizzato e ha alti livelli di liquidità comparata ad altri stati membri. "Per ragioni precauzionali, la Bulgaria ha preso questa misura di aumentare la liquidità e salvaguardare il suo sistema finanziario".
Ma cosa c'è dietro quest'attacco speculativo? Il blog americano Zero Hedge ricorda come la Bulgaria rappresenti la prima gamba del "South Stream" russo, che la Commissione europea ha osteggiato fortemente, ma che il Cremlino ha rilanciato recentemente con la firma di un accordo con l'Austria. "Con Vienna che va dalla parte della Russia, l'Europa deve isolare e convertire i paesi di transito, coloro dove passerebbe il South Stream per l'Europa centrale", scrive Zero Hedge, che in un articolo della scorsa settimana sosteneva:
Ricordate era gennaio, due mesi prima il governo ucraino era stato rovesciato e il primo ministro della Bulgaria – un paese che ha sempre avuto relazioni di odio e amore con la Russia - Plamen Oresharski, ordinava in modo sorprendente la fine dei lavori del South Stream, su raccomandazione dell'Ue. La decisione è stata annunciata dopo le sue discussioni con i seantori americani John McCain, Chris Murphy e Ron Johnson.
Era sempre gennaio quando le autorità europee hanno ordinato alla Bulgaria di sospendere la costruzione sulle sue sponde del gasdotto, che dovrebbe trasportare il gas naturale russo attraverso il Mar Nero in tutta l'Europa occidentale. Bruxelles vuole che il progetto sia congelato, aspettando una decisione in merito ad eventuali violazioni sulla concorrenza del mercato energetico unico. La dipendenza sulla Russia sia per la produzione che per il transito comporterebbe che l'Europa non avrebbe più nessun peso negoziale con il Cremlino – qualcosa che la crisi in Ucraina ha confermato".


E così uno si chiede, prosegue Zero Hedge, ci sarà nel prestito di salvataggio da 2,3 miliardi di dollari alla Bulgaria la condizione di bloccare permanentemente il progetto del South Stream e ogni ulteriore lavoro per la sua costruzione? E uno si domanda anche se la recente escalation di problemi nel settore bancario bulgaro non sia stata creata da Bruxelles. Dopo tutto, chi ha il maggior interesse a una situazione di destabilizzazione finanziaria, economica e politica nel paese? E infine, se gli assunti sono corretti, e quindi il tutto è una questione puramente legata al gas russo (come è stato per il caso della Siria, Ucraina....), quanto in profondità l'Europa sarà disposta a portare la crisi bulgara, e, al contrario, quando e sotto quali condizioni Putin farà le sue controproposte? Dopo tutto il Cremlino controlla già la Crimea e l'Ucraina orientale ed è arrivato nel cuore dell'Europa a Vienna. Cos'è un ex satellite dell'Urss per un'ex spia del Kgb?

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