Irish Times pubblica una lettera di Trichet del novembre 2010: l'Irlanda fu minacciata ad accettare il piano di "salvataggio"

La Banca centrale Europa ha esplicitamente minacciato alla fine di novembre del 2010 di tagliare i fondi d'emergenza per il sistema bancario irlandese, a meno che Dublino non avesse accettato immediatamente il piano di salvataggio e quindi l'austerità e la ricapitalizzazione bancaria a spesa dei contribuenti.
La lettera dell'allora presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, all'ex ministro delle finanze Brian Lenihan – segnalata come “secret” – è stata spedita il 19 novembre e l'Irish Times ne è entrato in possesso di una copia (nel sito del quotidiano irlandese è anche pubblicata nella sua interezza). Nella lettera si legge che il Consiglio dei governatori della Bce avrebbe concordato a stanziare ulteriore liquidità assistenziale alle banche solo se in cambio avesse ricevuto “un impegno scritto” dal governo ad applicare immediatamente il programma di salvataggio.
Si legge inoltre come la richiesta per un'assistenza finanziaria doveva contenere un impegno a tagli al bilancio e una ristrutturazione del settore finanziario. Si legge, inoltre, come il piano dovesse include misure per ricapitalizzare il sistema bancario e che il governo doveva accettare di ripagare l'ELA- il fondo speciale erogato alle banche in difficoltà – alla Banca centrale.
La lettera è stata spedita il giorno dopo che il governatore della Banca centrale Patrick Honohan era apparso in Tv per dire che l'Irlanda non aveva scelta se non quella di chiedere un aiuto. Due giorni dopo la lettera, Dublino ha proceduto alla richiesta formale del programma di salvataggio.
Nonostante i contenuti abbastanza espliciti, la Bce ha negato che le lettere evidenzino che l'Istituto di Francoforte abbia dettato la politica da seguire al Governo irlandese. "Le lettere e tutta la documentazione hanno lo scopo di mostrare, che la portata della crisi interna ha reso necessario all'Irlanda fare richiesta del programma di aggiustamento dell'Ue e dell'Fmi" e non le indicazioni di Trichet, ha concluso l'Istituto di Francoforte.
“E chi ce l'ha messa?”, diceva Totò alla moglie che la scopriva con un'altra donna. Negare sempre anche nell'evidenza di aver calpestato ogni principio democratico è anche il motto di Francoforte

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