"Viola la Carta delle Nazioni Unite". Il G77 più Cina contro le sanzioni Usa al Venezuela


da Correo del Orinoco
Il presidente della Bolivia, Evo Morales ha spiegato che il testo del G77 più Cina richiede che venga abrogata con urgenza la misura legislativa degli Stati Uniti contro il Venezuela, «perché mina la Carta Democratica delle Nazioni Unite e il diritto internazionale»
Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha reso nota la risoluzione emessa dal Gruppo dei 77 più Cina (G77 + Cina) che rigetta le sanzioni imposte dagli Stati Uniti (USA) contro il popolo del Venezuela.
«Riaffermiamo al contempo, la risoluzione adottata in occasione del Vertice dei Capi di Stato del G77 che condanna l’imposizione di leggi e regolamenti con effetto extraterritoriale e altre misure economiche coercitive, incluse le sanzioni unilaterali nei confronti dei paesi in via di sviluppo», ha affermato Morales alla lettura del testo.
Il 9 di dicembre, il Senato degli Stati Uniti ha approvato l’imposizione di nuove sanzioni contro il Venezuela, firmate la scorsa settimana dal presidente Barack Obama.
Il capo di Stato boliviano ha spiegato che il testo del G77 più Cina esige che venga abrogata con urgenza la misura legislativa degli Stati Uniti contro il Venezuela, «perché mina la Carta Democratica delle Nazioni Unite e il diritto internazionale», come evidenziato dall’agenzia ABI.
Morales ha inoltre segnalato che questo nuovo attacco imperialista viola i principi di non intervento negli affari interni, l’uguaglianza dei diritti e l’autodeterminazione dei popoli.
«Il gruppo di G77 più Cina esprime solidarietà e sostegno al governo venezuelano colpito da queste violazioni del diritto internazionale che non contribuiscono in alcun modo al dialogo politico ed economico, oltre all’intesa trai due paesi».
Il presidente boliviano ha spiegato che la risoluzione del blocco esorta la comunità internazionale ad adottare misure urgenti ed efficaci per «eliminare l’uso di misure economiche coercitive unilaterali contro i paesi in via di sviluppo».

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