"La civetta, animale simbolo di Atena, la dea della saggezza e dell’astuzia, deve mangiare il serpente Euro". J. Sapir


Nel suo ultimo post sul suo blog RussEurope, l'economista francese Jacques Sapir commenta le vicende politiche in Grecia con le elezioni anticipate indette dal premier Samaras nell'impossibilità di eleggere un suo candidato alla presidenza della Repubblica.
Questa resa dei conti giunge per porre fine, scrive Sapir, una politica disumana imposta da Samaras agli ordini della “Troika”. Una politica ipocrita che non ha né rimesso in ordine le finanze pubbliche (parte delle risorse fiscali sono “fittizie”, perché la gente non può permettersi di pagare), né portato a un ritorno alla crescita. Samaras ha annunciato un “glorioso” 0,7%, con il paese che ha registrato dal 2009 una recessione di quasi il 25%.
Ma queste elezioni, prosegue Sapir, sono un esempio da manuale dell’interferenza sempre più pressante dell’Unione europea nella vita democratica dei popoli. Diverse voci autorevoli hanno già minacciato gli elettori greci dei mali peggiori se dovessero votare “male”. E si sa, SYRIZA, il partito della sinistra radicale, è in testa nei sondaggi. Il FMI ha inoltre subito sospeso il suo programma di aiuti alla Grecia. Che non si venga più a parlarci di “democrazia” da parte delle grandi organizzazioni, sia europee che internazionali.
La situazione della Grecia può essere riassunta in due grafici. Il primo mostra l’evoluzione del PIL rispetto al 2007. Il crollo del PIL è davvero spettacolare e comporta un impoverimento di gran parte della popolazione.

Ma c’è di peggio. Se guardiamo agli investimenti, sia come percentuale del PIL che come valore assoluto, vi è un crollo drammatico. Siamo nel 2014 al 64% del valore degli investimenti del 1999.
Ciò di cui il paese necessita è uscire da questa austerità assassina (in Grecia le persone muoiono) e iniziare con un intervento massiccio di spesa pubblica. Ed è proprio qui che si comprende l'ostracismo verso SYRIZA da parte della Troika. Il programma di SYRIZA, che i sondaggi danno attualmente molto in vantaggio, prevede queste misure:

Moratoria sui debiti delle famiglie e dei piccoli imprenditori verso le banche;
Alzare il salario minimo;
Cancellazione di quasi due terzi del debito pubblico ritenuto “ingiusto”;
Inserimento di una “clausola di sviluppo” per garantire che il denaro speso per la ripresa economica non venga conteggiato nel bilancio;
Ricapitalizzazione delle banche (la cui solvibilità è problematica), senza che gli importi in questione siano inclusi nel debito pubblico del paese.
Questo programma, sottolinea Sapir, è in contrasto con le regole europee. Del resto, in un sondaggio Gallup International, il 52% degli intervistati si dichiara favorevole ad un ritorno alla dracma e solo il 32% ritiene che si dovrebbe mantenere l’euro. Si tratta di un dato molto significativo perché se si arriva alla crisi tra la Grecia e le istituzioni europee, i tassi di interesse saliranno immediatamente, provocando una nuova crisi in Italia. Ma in questo paese, tre partiti, il Movimento Cinque Stelle, Forza Italia e la Lega Nord, hanno preso le distanze dal dogma dell’euro. SYRIZA lo sa e, tenuto conto della pressione scandalosa sulla vita politica greca da parte delle istituzioni europee, gioca d’astuzia.Ma se Tsypras viene eletto, forte della legittimità popolare, la sola legittimità che conta e che esiste, farà sentire la sua voce.
Tutti gli europei oggi giustamente indignati per le azioni antidemocratiche della Commissione e per le politiche di austerità, devono accogliere con favore queste elezioni. La civetta, animale simbolo di Atena, la dea della saggezza e dell’astuzia, deve mangiare il serpente Euro. Ma devono, allo stesso tempo, mandare un chiaro messaggio a Tsypras e SYRIZA: se sarete eletti, dovrete attuare il vostro programma. Un altro tradimento sarebbe un tradimento di troppo. Quello che sta succedendo in Grecia avrà delle ripercussioni in tutta Europa in quella inevitabile lotta tra i popoli e le istituzioni europee. Possono anche essere ripercussioni negative, nel caso di un nuovo tradimento. Dopo la Grecia, toccherà ad talia e Spagna. Il futuro dell’Europa, conclude Sapir, e della democrazia si giocherà ad Atene, e questo è straordinariamente simbolico.

Per una traduzione completa dell'articolo di Sapir si rimanda a Voci dall'estero

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