Con la astuta mossa del cavallo del cavallo di Mosca, l'Occidente è sostanzialmente spalle al muro: o accetta un accordo di reciproca sicurezza con la Russia oppure si prenderà la responsabilità di un rifiuto che potrebbe essere foriero di conseguenze gravissime. Il sette di Gennaio, si riunirà la Nato per un meeting straordinario che dovrà preparare la risposta da dare alla Russia.
Poi il 10 ci sarà l'incontro ginevrino tra i russi e gli americani e a seguire, quello tra Nato e Russia e Russia e Ocse. Se gli Usa fanno i pesci in barile e non si sbilanciano su un possibile orientamento a respingere o ad accettare l'accordo (fatto salvo il fatto che alcuni specifici punti saranno certamente respinti da Washington) sono gli europei a fare la voce grossa. I baltici hanno fatto sapere che bisogna respingere la proposta, così come la Finlandia che addirittura sembra chiederà l'adesione alla Nato. Ma anche la UE fa capire quale è il suo orientamento di fondo: oggi Mr Pesc, Borrell si recherà in Donbass per dare sostegno, anche simbolicamente fisico, a Kiev.
Non appare azzardato dire che gli americani hanno deciso di scaricare sui loro servi europei le responsabilità storiche di un rifiuto alquanto probabile. A quel punto non rimarrà che attendere che deflagri la polveriera ucraina con un intervento russo che non necessariamente dovrà essere con l'invio di truppe di terra, almeno nell'immediato: a Mosca bastano i raid aerei per decapitare l'esercito ucraino. Ciò che però possiamo dire che nel caso si verifichi questo scenario ci saranno immediate sanzioni occidentali che a loro volta porteranno alla rottura delle relazioni diplomatiche tra Russia e Usa, come già illustrato da Putin a Biden nel loro ultimo colloquio emergenziale di qualche giorno fa. Tutto sembra ormai deciso, c'è solo da comprendere fino a dove i contendenti si spingeranno.
L'unico elemento di tenue speranza è l'incontro annunciato da Berlino tra il Cancelliere Scholz e Putin per questo mese. Probabilmente è l'ultima possibilità per la pace europea. La speranza che però Scholz riesca a far desistere Putin e ad accettare l'Ucraina prima protettorato occidentale e poi direttamente nella Nato sono sostanzialmente tendenti allo zero.
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