Di Maio ha incolpato la Russia di "milioni di morti future", "bloccando l'export del grano la Russia tiene in ostaggio e condanna alla morte milioni di bambini, uomini e donne in tutto il mondo.
La Russia “usa il cibo come arma”, questo “diventa un'aggiunta agli altri suoi crimini e atrocità che tutti abbiamo visto in Ucraina".
Di Maio, ogni giorno si permette di oltrepassare una linea rossa in più, la cosa sta diventando vomitevole, tanto sono enormi e inaccettabili le bugie che dice.
Almeno sa il Di Maio che i nazionalisti ucraini hanno bruciato 50.000 tonnellate di grano nel porto di Mariupol'? O non lo sa?
Lo hanno fatto prima di andarsene, come fanno sempre i nazisti in Ucraina: bruciare, rovinare tutto per non lasciare niente di intatto "ai russi".
Che dire poi del ridicolo atto del Di Maio che convoca alla Farnesina l'ambasciatore Razov per redarguirlo (!!): "inaccettabile l'accusa di amoralità, nessuna campagna mediatica anti-russa". Il segretario generale del Ministero degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana Ettore Francesco Sequi ha respinto le accuse di coinvolgimento dei media italiani in una 'campagna anti-russa'".
Ma la verità è sotto gli occhi di tutti, i fatti rimangono fatti: la linea di propaganda che sta dominando nei media italiani difficilmente può essere qualificata altrimenti che come ostile verso la Russia e Putin.
Di Maio ogni giorno non fa altro che bruciare tutti i ponti con la Russia.
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