E' sempre più crisi tra Cina e Giappone per le isole contese di Senkaku

Dopo che martedì il governo giapponese ha firmato il contratto d'acquisto di tre delle 5 isole dell'arcipelago delle Senkaku, rivendicate anche da Cina e Taiwan, la crisi diplomatica tra i due giganti asiatici inizia ad assumere connotazioni sempre più preoccupanti. Pechino è infatti arrivata a minacciare ''misure necessarie'' e inviato ''due pattugliatori'' per riaffermare i diritti della sua sovranità. Le isole contese, ricontrollate da Tokyo dal 1972 dopo la restituzione della prefettura di Okinawa da parte degli Usa, sono state nazionalizzate ed affidate alla sorveglianza della guardia costiera nipponica che potrà ora anche effettuare arresti in caso di sbarchi illegali. ''E' importante evitare malintesi ed emergenze impreviste se vi e' una situazione che alimenta sentimenti nazionalisti in entrambi i Paesi'', ha commentato Fujimura', fiducioso sulla possibilità di mantenere ''aperte le vie del dialogo''.
La risposta della Cina, oltre alle proteste andate in scena in diverse città, è arrivata dal ministero della Difesa: le Forze armate ''sono decisamente contro la mossa del governo giapponese'', secondo il portavoce Geng Yansheng. ''Nonostante la forte opposizione da parte cinese, il governo ha annunciato sfacciatamente l'acquisto'' che ''e' un'infrazione grave alla sovranità territoriale cinese''. In altri termini, sia Pechino sia le Forze armate ''sono incrollabili nella determinazione a tutela della sovranità sul territorio nazionale'', ha chiarito Geng. ''Stiamo seguendo da vicino l'evoluzione degli scenari - ha aggiunto - e ci riserviamo il diritto di adottare misure''. Anche Taiwan ha preso iniziative senza precedenti, vicine alla Cina. Il ministro degli Esteri, Timothy Yang ha convocato Sumio Tarui, capo della missione diplomatica nipponica de facto a Taipei, definendo ''illegale'' l'atto sulle Senkaku, che non e' ''solo sabotaggio dei rapporti bilaterali, ma anche motivo di maggiore tensione in Asia orientale''.
La questione comincia a preoccupare molto anche gli americani: l'assistente del Segretario di Stato Usa, Kurt Campbel, ha esortato il Giappone e la Cina ad affrontare con calma la questione della nazionalizzazione delle isole Senkaku e, rispondendo ai media cinesi che accusano gli Usa di interferenza a favore del Giappone, ha detto che “gli Stati Uniti non si schierano sulla disputa territoriale”. Ma ha poi confermato che per gli Usa «le isole Senkaku rientrano nel campo di applicazione del trattato di sicurezza Giappone-Stati Uniti», pur dicendo che gli Usa non hanno mai preso posizione sulla questione della sovranità territoriale. A dire il vero, nel 1971 il Giappone e gli Usa hanno firmato l'Accordo per la restituzione di Okinawa, con allegata una cartografia che attribuisce le Senkaku/Diaoyu al Giappone. La Commissione esteri dell'Assemblea popolare nazionale (il Parlamento cinese) ha ricordato solennemente che “il governo cinese si è fermamente opposto fin dall'inizio a questo atto e non riconosce accordi riguardanti il territorio cinese fatti tra gli Stati Uniti e il Giappone”.

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