I cittadini di San Marino (vaccinati con Sputnik) rifiutano terza dose con Pfizer

28 Agosto 2021 22:08 Agata Iacono

A San Marino la popolazione è vaccinata, la maggior parte con entrambe le dosi e registra una situazione eccellente rispetto all'Italia e agli altri Stati occidentali.
Niente più contagi e ospedalizzazioni, niente effetti collaterali avversi.
Qual è allora il problema?
Perché un cittadino sammarinese non può studiare, lavorare, viaggiare in Italia?
Perché, in vana attesa della fornitura dei vaccini autorizzati da Ema e dopo inutili continui solleciti, la Repubblica di San Marino ha colto al volo l'offerta di poter somministrare SputnikV, piuttosto che far crepare la cittadinanza.
Adesso, dopo l'incontro del ministro degli esteri italiano Di Maio con l'omologo russo Lavrov, l'aspettativa legittima di poter ottenere il lasciapassare lascia il posto a sgomento e rabbia.
Di Maio ha infatti disposto che i cittadini di San Marino potranno ottenere il passaporto sanitario solo se faranno una terza dose, ma con un altro siero tra quelli autorizzati da Ema.

Non è stato mai tentato un esperimento di questo genere: due dosi di SputnikV e una terza a scelta, purché prodotta con qualsiasi tecnologia da una multinazionale farmaceutica del patto Atlantico....

Matteo Ciacci, politico sammarinese e segretario nonché consigliere di Libera, denuncia: «Non siamo cavie. Dopo settimane di promesse e mancate risposte, da parte del duo Ciavatta/Beccari questa epilogo sa davvero di presa in giro».
E aggiunge:
«Si tratta di una perdita di sovranità bella e buona visto che siamo costretti a cedere ai diktat dei nostri vicini».
I sammarinesi, quindi, dovrebbero diventare, secondo le decisioni altamente scientifiche di Di Maio, le prime cavie al mondo, vittime di una guerra ibrida geopolitica che nulla ha a che fare con la salute e tantomeno con la gestione dei contagi covid.
«Noi non ci stiamo a fare da cavie, a diventare il primo Paese nello spazio europeo a dover procedere con una terza dose».
Dichiara Ciacci.
E chiede: «Se non si seguiranno i desiderata dell’Italia, dovremo rimanere ai “domiciliari” nel nostro Paese?».

E ancora: «Che ne sarà di chi lavora in Italia? E i nostri studenti? E le imprese?». E mette il dito nella piaga parlando di «discriminazione fra chi ha utilizzato Sputnik e chi il Pfizer».
Il Consiglio della Repubblica di San Marino si riunirà a breve per decidere quali risposte mettere in campo.

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