Il Covid e gli Stati Uniti: faranno cadere nel vuoto anche le parole di Sachs?

di Alessandro Pascale

Le recenti dichiarazioni di Jeffrey Sachs sull'origine artificiale statunitense del COVID cadranno anch'esse nel vuoto, così come sono caduti nel vuoto il prezioso libro Il COVID é nato negli USA?

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La petizione sottoscritta da decine di milioni di persone in tutto il mondo, le decine di articoli, saggi (tra cui uno modesto del sottoscritto), canali di informazione, siti che hanno contestato con ottimi argomenti la narrazione ufficiale sul virus che ha sconvolto il mondo negli ultimi tre anni.

Non si parlerà neanche dei danni prodotti dai sieri sperimentali a mRNA che hanno danneggiato il cuore di migliaia di giovani.

Tutto ciò cadrà nel vuoto perché il ministero della Verità ha deciso che non c'è nessuna notizia da dare in tal senso. Se ciò non era ammissibile un anno fa, quando sono stati sollevati i primi sospetti, tantomeno é lecito farlo ora che al virus é seguito lo scoppio della guerra caldissima tra Russia e Occidente.

Da Roma giungono le veline che segnalano ai proni servi che anche di tale guerra in effetti é meglio non parlare più troppo, visti i successi militari russi. Meglio rispolverare l'emergenza COVID quindi, non certo con le argomentazioni dei critici "rossobruni novax", ma con catastrofici bollettini che ci rimandano alla stagione della "dittatura sanitaria" e che annunciano nuove possibili restrizioni ai diritti civili nei prossimi mesi. C'è da capirli: la crisi (sociale, economica, ambientale, politica e militare) ormai é una condizione costituente della nostra società, e un autunno caldo é evidentemente alle porte. Tra nove mesi si dovrebbe andare alle elezioni e bisogna prevenire l'ascesa di forze politiche antisistema.

Milioni di italiani diserteranno le urne per protesta, delusi dal tradimento del M5S. I più mancheranno così di identificare i veri mandanti di un regime marcio fino al midollo di cui Draghi e le forze che lo hanno sostenuto sono la manifestazione esteriore più putrescente.

Se la Meloni é il piano B delle élite, le sinistre nella loro quasi totalità continuano a non capire niente di tutto quel che é accaduto negli ultimi anni (ed in molti casi sarebbe meglio dire decenni).

Una speranza sorge dal progetto "Uniti per la Costituzione", al quale stanno lavorando diverse forze politiche (Partito Comunista, Riconquistare l'Italia, Comitato No Draghi, Ancora Italia, Azione Civile) per combattere il regime imperialista e neoliberista alleato della NATO e dell'UE, causa prima di ogni nostro problema. Tale speranza passa dalla crescita dei consensi e del supporto militante, ma il controllo esercitato dal totalitarismo "liberale" avrà senz'altro la meglio senza una grande spinta dal basso. Già si agitano i puristi di sinistra e i giornalisti prezzolati per bollare di fascismo un progetto di difesa delle libertà costituzionali che rivendica la conquista della sovranità nazionale e popolare.

Non sarà che il primo mezzuccio di una campagna contro il populismo che sfocerà, all'ultimo momento, in una legge elettorale ad hoc per impedire alle forze antisistema di portare una reale contestazione al regime in Parlamento. Riusciranno a convincere molti "compagni" che l'unica soluzione é votare per più Europa, illudendoli su una sua possibile evoluzione in senso "sociale" ed ecologica?

Riusciranno a tenere occulti i nessi tra emergenza sanitaria e guerra alla Russia, tra la NATO e l'UE, tra il PD e la finanza occidentale?

Sono più forti e molti di noi faranno il loro gioco, più o meno consapevolmente e volutamente. Glielo lascerete fare?

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