Il dottor Stranamore torna a giocare con la bomba: la variabile Germania



di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico

Anche Stanley Kubrick nel suo memorabile film il Dottor Stranamore fece dire ad uno dei protagonisti che il punto fondamentale in una partita a scacchi nucleare era la deterrenza come fattore principale che deve “creare nell'animo dell'eventuale nemico il terrore di attaccare”.

E dopo trenta anni dalla caduta del Muro di Berlino e dell'Unione Sovietica e della conseguente fine della Guerra Fredda i concetti legati ad una eventuale guerra nucleare tornano di stringente attualità. Ovviamente tutto questo è stato causato della guerra in Ucraina che vede impegnata direttamente una potenza nucleare come la Russia e indirettamente gli USA e la Nato (anche se è ormai un ardua arrampicata sugli specchi sostenere che l'intervento occidentale sia “solo” indiretto).

Per la verità ormai era da qualche anno che “la bomba” veniva rievocata nei circoli che contano e che decidono le strategie diplomatiche e conseguentemente quelle dello strumento principe della diplomazia: le forze armate. Per la precisione erano soprattutto i tedeschi ad evocarla e ad accampare pretese. Per esempio, ricordiamo nel 2019 l'alto diplomatico tedesco Wolfgang Ischinger (è stato anche ambasciatore in USA) e Chairman della Conferenza di Monaco sulla Sicurezza che si tenne dal 15 al 17 Febbraio di quell'anno che dichiarò come l'ombrello nucleare francese doveva essere messo a disposizione del "Consiglio Europeo" (1). Così allo stesso modo in più di una circostanza uno dei pesi massimi della politica tedesca come era l'allora Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble parlava apertamente di europäischer Atomschirm, di ombrello nucleare europeo (2). In altri termini secondo Schauble la Francia avrebbe dovuto mettere a disposizione la sua forza nucleare a protezione di tutta l'Europa affrancandola così dalla tutela americana e in sostanza ridando all'Europa quella indipendenza che di fatto perse con la fine della Seconda Guerra Mondiale. Certo, Schauble nascondeva dietro la presunta europeizzazione del deterrente nucleare francese la realtà di una gestione franco-tedesca del medesimo deterrente, a meno che non si voglia credere alla favola bella dell'Europa dove Malta e la Grecia contano quanto la Francia e la Germania.

La motivazione per la quale la Germania era smaniosa di ottenere finalmente il deterrente nucleare era già negli anni scorsi evidente e ne ho parlato in più di una circostanza anche io su questa testata o se preferite, molto più autorevolmente di me ne ha parlato in varie circostanze per esempio anche Limes. La Germania aveva egemonizzato l'Europa, ribaltando di fatto le risultanze della Seconda Guerra Mondiale. E non solo; Berlino approfittando dei mercati mondiali aperti - così come organizzati dal WTO - aveva invaso di merci il mercato americano spappolandone di fatto il tessuto produttivo e accumulando su Washington un avanzo mercantile stratosferico. Cosa questa possibile non per la maggior innovazione di prodotto e di processo tedesca rispetto agli USA ma perchè Berlino aveva spuntato dai russi prezzi dell'energia imbattibili guadagnando una competitività enorme.

Una situazione, come si può capire, intollerabile per gli americani che in più di una circostanza avevano prima minacciato e poi erano passati alle vie di fatto già durante l'amministrazione Obama. Mi riferisco per esempio al cosiddetto “Diesel Gate” che è costato enormi perdite al comparto automotive tedesco: uno scandalo questo che non sarebbe mai scoppiato senza il diretto ed esplicito semaforo verde della Casa Bianca. Per non parlare poi del caso Monsanto con l'azienda americana prima comprata dai tedeschi della Bayern e poi caricata dalla magistratura americana con risarcimenti multimiliardari per lo scandalo del glifosato. Tutti avvertimenti chiarissimi mandati dagli USA alla Germania e che sono continuati apertamente anche durante l'amministrazione Trump che si lamentò della condotta tedesca anche dalla tribuna delle Nazioni Unite tra i frizzi e lazzi della delegazione tedesca capeggiata dall'allora Ministro degli Esteri Heiko Maas. Ora immaginiamo che ai tedeschi la voglia di ridere sia passata.

Ma allora i tempi erano diversi, dove Berlino sembrava trionfante e vincente, ricchissima e potentissima e infatti proprio il ministro degli esteri Heiko Maas sul quotidiano economico tedesco Handelsblatt rivendicava in un articolo manifesto della politica estera di Berlino il diritto per la Germania di perseguire una politica di sganciamento dagli USA al fine di giocare un ruolo da potenza mondiale con delle alleanze a geometria variabile in giro per il mondo. Tutto scritto, nero su bianco, da Maas anche se, questo articolo visto con gli occhi di oggi tradisce la grande debolezza di fondo: l'assenza di un credibile strumento militare (3). Non basta avere la ricchezza, la statura culturale, tecnologica e diplomatica per rivendicare un posto al tavolo dei grandi del mondo: serve la forza inesorabile delle armi.


Cartina tratta dal Limes n°5 - 2017 (4)

Ed è appunto in questo contesto generale del “grande gioco” studiato a Berlino dalla Merkel che vanno viste le pressanti richieste tedesche della condivisione del deterrente nucleare francese. I tedeschi sapevano di giocare una partita pericolosissima: quella che voleva stangare americani e inglesi prima riempendoli di debiti e così degradandone il tessuto economico e finanziario grazie al dumping energetico ottenuto grazie ai prezzi stracciati praticati da Mosca, e infine poi, abbandonando Washington e Londra a se stesse come delle Buenos Aires qualsiasi mentre Berlino avrebbe iniziato una tresca con Mosca e Pechino. Queste erano le alleanze a geometrie variabili apertamente rivendicate per Berlino dall'allora ministro degli Esteri Heiko Maas nell'articolo su Handelsblatt del 2019.

Situazione troppo pericolosa per Washington e Londra che decisero per porvi rimedio di utilizzare uno stratagemma paradossalmente bismarckiano. Era proprio il Cancelliere Bismarck infatti a dire che conosceva mille modi per far uscire l'orso russo dalla tana ma che non ne conosceva nessuno per farcelo rientrare. E infatti gli anglosassoni decisero di far esplodere definitivamente la crisi ucraina fomentando l'intervento diretto della Russia e quindi imponendo sanzioni draconiane a cui tutto l'occidente si è dovuto uniformare. generando così una nuova Cortina di Ferro che ha spezzato definitivamente l'asse Berlino-Mosca (Pechino) e di fatto tolto ogni competitività all'enorme apparato produttivo teutonico.

Ed è in questo contesto che il Grande Tabù Atomico è diventato argomento da dichiarazioni pubbliche e non solo argomento sussurrato nei grandi simposi per specialisti di politica estera e militare. Ma di questo parleremo nel secondo articolo che tratta questo tema.

NOTE

(1) Ouest-France, “Sécurité européenne. « Il est grand temps que l’UE se transforme en une Union de défense »”. 9 Febbraio 2019. Link: https://www.ouest-france.fr/europe/ue/securite-europeenne-il-est-grand-temps-que-l-ue-se-transforme-en-une-union-de-defense-6217521?__twitter_impression=true&fbclid=IwAR1LD6069oFsSXscYO30vf6RyWJrpzHBqEQB0r3p5uZLuHTP04CyPCWwNqk

(2) Neue Zürcher Zeitung, “Eine europäische Atommacht wird es nicht geben – Deutschland muss die eigene Verteidigungskraft vorantreiben”, 5 Agosto 2022. Link: https://www.nzz.ch/meinung/eine-europaeische-atommacht-wird-es-nicht-geben-ld.1696120?reduced=true

(3) Giuseppe Masala per Sinistrainrete.info , L’errore tragico delle élites italiane, 18 Maggio 2019. Link: https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/14995-giuseppe-masala-l-errore-tragico-delle-elites-italiane.html

(4) Limes, L’Europa tedesca, incubo americano, n°5 – 2017 Link: https://www.limesonline.com/cartaceo/leuropa-tedesca-incubo-americano

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