In occasione della Giornata Internazionale dei Lavoratori 2025, la Cina ha celebrato non solo i suoi lavoratori esemplari, ma anche la visione di un futuro fondato su impegno, innovazione e pianificazione strategica. Due eventi recenti – la cerimonia per il centenario della Federazione sindacale cinese e il simposio sul prossimo piano quinquennale – mettono in luce la filosofia del presidente Xi Jinping: costruire il sogno cinese partendo dalla concretezza del lavoro e da una pianificazione lucida e lungimirante.
Nella Grande Sala del Popolo a Pechino, oltre 2.000 rappresentanti del mondo del lavoro – tecnici, giudici, infermieri, agricoltori – sono stati celebrati per il loro contributo alla crescita del paese. Il leader Xi Jinping, presente alla cerimonia, ha sottolineato l’importanza di "rimanere con i piedi per terra e lavorare sodo" per trasformare passo dopo passo la grande visione della rinascita nazionale in realtà tangibile.
Non si tratta di un messaggio retorico. Xi ha spesso ricordato la propria giovinezza nel villaggio rurale di Liangjiahe, dove, adolescente, lavorava con fatica nei campi e costruiva dighe insieme ai contadini. Quegli anni formativi gli hanno trasmesso i valori del rispetto per i fatti, della perseveranza e del lavoro manuale: principi che ancora oggi guidano il suo impegno da capo di Stato.
Oltre al riconoscimento simbolico, il governo cinese, sotto la guida di Xi, ha rafforzato il quadro legislativo e normativo per la tutela dei diritti dei lavoratori. Le visite frequenti del presidente ai cantieri e alle abitazioni dei lavoratori migranti testimoniano l’attenzione concreta verso le loro condizioni di vita. "I lavoratori che arrivano a Shanghai per contribuire allo sviluppo della città sono suoi veri padroni", ha affermato Xi, sottolineando la necessità di garantire loro stabilità, benessere e possibilità di crescita.
Se il lavoro è la base, l’innovazione e la pianificazione sono la direzione. Nel simposio dedicato allo sviluppo economico e sociale del periodo 2026-2030, Xi Jinping ha delineato le linee guida del prossimo piano quinquennale. Al centro: la modernizzazione socialista, la sicurezza nazionale e lo sviluppo di alta qualità.
Il piano, secondo Xi, deve adattarsi a un mondo in rapida evoluzione e rispondere in modo strategico alle sfide interne ed esterne. Tra le priorità figurano l’innovazione tecnologica, la trasformazione dell’industria tradizionale, lo sviluppo di settori emergenti e la promozione della prosperità condivisa. In particolare, si punta a coltivare nuove forze produttive di qualità, in linea con le caratteristiche specifiche di ogni regione.
Il sistema dei piani quinquennali, introdotto negli anni ’50, rappresenta ancora oggi una colonna portante dello sviluppo cinese. Secondo Xi, la pianificazione offre “una certezza senza pari” in un’epoca di profonde incertezze globali. Non si tratta solo di numeri e target: il processo di pianificazione coinvolge ampiamente la società, combinando direzione centralizzata e partecipazione democratica.
Organizzazioni come il Center for China and Globalization e Deloitte sottolineano il potenziale del prossimo piano di consolidare la Cina come mercato centrale della classe media globale e come motore stabile per l’economia mondiale. La trasformazione economica toccherà settori chiave come l’intelligenza artificiale, l’economia digitale, lo sviluppo verde e l’apertura economica di alto livello.
Nel pensiero e nell’azione di Xi Jinping, il lavoro e la pianificazione socialista si intrecciano come due facce della stessa medaglia. Da un lato, il rispetto profondo per chi costruisce quotidianamente il paese con il proprio impegno; dall’altro, una visione strategica che mira a preparare la Cina al futuro, rafforzandone la sicurezza e promuovendo uno sviluppo sempre più qualificato e inclusivo. È in questo equilibrio tra dedizione umana e lungimiranza politica che si costruisce la Cina del domani. Un paese pronto ormai a guidare l'intera umanità verso nuovi traguardi di civiltà.
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