In Cina i salari crescono più del Pil

25 Ottobre 2021 18:00 Pasquale Cicalese

Per trovare, in italiano, notizie sulla Cina non puoi andare nei grandi media, ma nei siti aziendali o economici.

Mentre la finanza, e i grandi gruppi industriali, che controllano i media, danno l'ordine di dare in pasto al popolino notizia circa la "dittatura" cinese e il prossimo crollo economico (è dal 1997 che lo scrivono), sempre loro, assieme ad una miriade di aziende, vengono informate da siti come classhnsilkroad, un'agenzia italo cinese che copre notizie di affari di aziende italiane in quel paese.

Così, oggi, Michele Geraci, professore di economia a Shanghai, ma soprattutto autore del Memorandum Italia Cina del 2019, in qualità di sottosegretario, ci informa che quel paese punta sempre più sui consumi.

Se prima la crescita sbalorditiva era dovuta agli investimenti, che coprono il 42% del pil (contro il 17% nostro), da un pò di anni la dirigenza cinese ha deciso di frenare per avere come driver i consumi, principalmente perché vuole aumentare i salari.

Così capita che quest'anno i salari salgano più del pil.

I livelli di investimento non sono più sostenibili, anche perché ci sono poche aree profittevoli, il resto già coperto, dunque si punta sulla reflazione salariale come pivot della crescita, seppur più bassa, basta, ai fini della coesione sociale, che i salari crescano più del pil, come sta succedendo.

Chi ha letto Piano contro mercato sa che gli investimenti, fatti dai colossi pubblici, avevano come obiettivo la produttività totale dei fattori produttivi, per avvicinarsi agli standard occidentali.

Ci sono quasi riusciti, gli investimenti continueranno, ma in misura minore ,afferma Geraci.

L'aumento della produttività totale dei fattori produttivi, unito alla Legge sul Lavoro, ha come effetto un ventennale aumento spettacolare dei salari.

Non contenti di ciò, i cinesi da alcuni anni puntano sul salario sociale globale di classe, sanità, istruzione, assistenza, pensioni, per dare un impulso fiscale ai salari. Quello che hanno smantellato da noi e che con Draghi riprende la tosatura, vedi pensioni.

La tesi del mio libro è che la dirigenza cinese ha ripreso modelli della nostra Prima Repubblica. Tra i miei contatti ho settantenni, sessantenni, ma anche ventenni. Non faccio altro che trasmettere memoria di un tempo che fu e che ora si ritrova in Asia. Per rivendicarlo, per rinfacciare a questi barbari che ci dominano da un trentennio che un'alternativa esiste.

I media continueranno a buttare fango sulla Cina, per occultare le dinamiche progressive socio economiche di quel paese, al fine di continuare con il massacro interno. Sporco gioco. Fino a quando verrà svelato dalla massa di italiani.

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