di Antonio Di Siena
Oggi in Grecia è festa nazionale, si celebra l’insurrezione contro la giunta militare del 17 novembre ‘73.
Da giorni migliaia di studenti erano radunati dentro il Politecnico di Atene: “Popolo greco, il Politecnico è la bandiera della vostra e della nostra sofferenza, contro la dittatura e per la democrazia”.
Nel cuore di quella tragica notte del 17 novembre l’esercito fa irruzione nel politecnico sfondando un cancello con un carro armato.
Ne seguirono scontri, violenze e una brutale repressione, la più sanguinosa della storia greca.
Morirono ventiquattro persone, tra cui un bimbo di 5 anni.
È passato mezzo secolo da allora.
Ieri c’erano i colonnelli amici dei governi occidentali e della NATO.
Oggi ci sono i mercati, le banche, la finanza internazionale, la Troika, l’Ue. Ma i greci continuano comunque a soffrire e morire.
Ma, con lo stesso spirito di allora, continuano anche a combattere la stessa vecchia battaglia.
Quella dei tanti contro i pochi per la libertà e la democrazia.
Popolo greco non mollare!
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