Intelligence Usa: Israele dovrà ancora affrontare Hamas nei prossimi anni

12 Marzo 2024 09:58 La Redazione de l'AntiDiplomatico

L’obiettivo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di “sradicare” Hamas non è realistico a breve termine.

A smentire Netanyahu uno studio delle agenzie di intelligence statunitensi rilanciata dal portale NewsAntiwar, nel quale si prevede che "Israele probabilmente dovrà affrontare la persistente resistenza armata di Hamas negli anni a venire, e l'esercito lotterà per neutralizzare le infrastrutture sotterranee di Hamas, che consentono agli insorti di nascondersi, riprendere forza e sorprendere le forze israeliane."

Questa valutazione non è una novità. Già il mese scorso, un documento della stessa intelligence militare israeliana valutava che, seppur Israele avesse smantellato Hamas come organizzazione militare, sarebbe sopravvissuta come “un gruppo terroristico e un gruppo di guerriglia”.

A tal proposito, il Presidente dei capi di stato maggiore congiunti desgli Stati uniti d’America, Charles Q. Brown, aveva precedentemente ricordato che “più velocemente si arriva al punto in cui si fermano le ostilità, meno conflitti si avranno per la popolazione civile che si trasforma in qualcuno che ora vuole essere il prossimo membro di Hamas.”

Nonostante tutti questi report, avvertimenti, Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden continua a fornire sostegno militare ad Israele per compiere il suo genocidio nella Striscia di Gaza, dove il bilancio è salito a 31.000 palestinesi uccisi.

Le critiche dell’amministrazione Biden a Netanyahu non hanno prodotto un cambiamento politico. Nella valutazione della minaccia deglle agenzie dell'intelligence statunitensi si avverte che, anche se Hamas non se ne andrà, Netanyahu potrebbe perdere il potere.

“La sopravvivenza di Netanyahu come leader, così come la sua coalizione di governo composta da partiti di estrema destra e ultraortodossi che hanno perseguito politiche intransigenti sulle questioni palestinesi e di sicurezza, potrebbero essere in pericolo. La sfiducia nella capacità di Netanyahu di governare si è approfondita e ampliata nell’opinione pubblica rispetto ai livelli già elevati prima della guerra, e ci aspettiamo grandi proteste che chiedono le sue dimissioni e nuove elezioni. Un governo diverso e più moderato è una possibilità”, si legge nel rapporto.

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