Finora la posizione di Israele nella guerra in Ucraina è stata ambivalente, prudente, al limite della neutralità. In fondo Tel Aviv deve accontentare Washington essendo il suo avamposto nel Mediterraneo orientale e, allo stesso tempo, salvaguardare i rapporti con la Russia, dal momento che Mosca potrebbe reagire in maniera più attiva in Siria contro i bombardamenti israeliani sul paese arabo.
L’Ucraina vede ancora, comunque, Israele come alleato ma chiede a Tel Aviv di schierarsi apertamente con lei, chiedendo armi, come i sistemi di protezione missilistica.
Israele, però deve fare i conti con le scorte delle proprie munizioni, non proprio abbondanti, dal momento che deve far fronte alla Resistenza palestinese e a quella libanese di Hezbollah.
"Capiamo che Israele non ha molto in magazzino ora, ma la guerra non finirà, sfortunatamente, domani", ha detto Yevhen Korniychuk, l’inviato ucraino in Israele parlando al Times of Israel. "È un lungo periodo, e se alla fine saremo d'accordo e inizieremo a ricevere alcune attrezzature difensive israeliane tra tre mesi, sei mesi, nove mesi da adesso, va bene così".
"Ma Israele deve essere dalla parte giusta della storia", ha avvertito.
Finora Israele ha dato disponibilità a fornire sistemi di allerta aerea e aiuti per costruire infrastrutture sanitarie.
Il media israeliano ha ricordato che “sotto il governo Bennett-Lapid, Israele ha cercato di mantenere una posizione ampiamente equilibrata sulla guerra, mantenendo aperti i canali di comunicazione sia con Mosca che con Kiev. I funzionari ucraini non si sono vergognati della loro frustrazione, criticando pubblicamente Israele diverse volte per non aver preso una posizione più ferma e per essersi rifiutato di inviare sistemi di difesa aerea nel paese.”
Allo stesso tempo sottolinea che “Il primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha elogiato la posizione dei suoi predecessori definendola ‘prudente’, dovrebbe seguire un percorso simile. Ma la visita del suo ministro degli Esteri, alleato del Likud, è un segnale che vuole almeno essere percepito come uno spostamento dell'ago della bilancia in direzione di Kiev.”
Ad Israele conviene?
Israele condanna l'aggressione russa, ma ha una "posizione unica"
Intanto, durante una conferenza stampa congiunta con la sua omologa tedesca Annalena Baerbock, il Ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha precisato: "ovviamente condanniamo l'aggressione russa", ma allo stesso tempo ha evidenziato la "posizione unica" di Gerusalemme.
Questa posizione “unica” Cohen la spiega in maniera molto chiara incalzato da un giornalista: “Non siamo come il tuo paese. La Russia è un attore cardine nella nostra regione, anche in Siria. Quindi penso che stiamo facendo il massimo in tutti gli aspetti".
di Agata IaconoSono andata alla manifestazione per la Palesina a Roma il 5 ottobre. Volevo fare sentire anch'io la mia infinitesimale voce, presenza, vicinanza, al popolo palestinese dopo un anno dal più...
di Alessandro BianchiIncontriamo Emmanuel Todd nella sede romana di Fazi, l’editore che ha pubblicato la versione italiana del suo bestseller “La sconfitta dell’Occidente”. Storico,...
di Alessandro Bianchi La reazione dell'Iran ai crimini di Israele si è manifestata con 200 missili nella sera di martedì 1 ottobre. Decine hanno colpito obiettivi israeliani con Teheran...
Al giornalista di Sky news che gli chiedeva un commento sul "fallimento" dell'iniziativa iraniana del lancio di razzi contro Israele, il Professore di Letteratura inglese dell'università...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa