La Grecia è sempre più vicina: stanno per far fallire tutto



di Antonio Di Siena

Dal 1 gennaio 2021 entra in vigore la nuova normativa europea in materia di default bancario, regole che cioè disciplinano lo stato di morosità/inadempienza di un’obbligazione in favore di un istituto di credito. Le nuove norme sono rivolte a tutti i debitori (privati, PMI, grandi imprese) e stabiliscono criteri molto più stringenti rispetto a quelli attualmente in vigore.

Nello specifico è prevista l’automatica classificazione in default per persone fisiche e giuridiche con pagamenti arretrati di “importo rilevante”, per un periodo superiore a 90 giorni, su tutte le esposizioni nei confronti della banca (capitale, interessi e commissioni).

Il problema è che le nuove soglie determinate per far scattare il default sono quantificate in 500€ per le imprese e in 100€ per persone fisiche e PMI, su un importo complessivo superiore all’1% del totale di tutte le esposizioni verso l’intero gruppo bancario (non solo la banca quindi ma anche altri istituti di credito e intermediari finanziari facenti capo alla medesima società).

Una cifra ridicola, che rischia di trascinare nell’inferno dei cattivi pagatori decine di migliaia di piccoli debitori.

A peggiorare drammaticamente le cose poi - e diversamente da oggi - il divieto di utilizzare margini attivi disponibili su altre linee di credito, per compensare gli inadempimenti. Il che significa che l’eventuale default su una singola esposizione implica l’automatico default di tutte le altre in essere nei confronti del gruppo bancario.

Una catastrofe che rischia di abbattersi su decine di migliaia di famiglie e aziende già devastate dalla pandemia.
Come se non bastasse poi, e in aggiunta ai criteri sopra esposti, la banca potrà esercitare un controllo di discrezionalità in virtù del quale avrà il potere di classificare in default qualunque debitore che, nonostante non sia moroso da oltre 90 giorni, appaia ragionevolmente insolvente sulla base delle informazioni in possesso della banca stessa.

Una riforma scellerata - soprattutto in piena pandemia - che mostra, ancora una volta, il vero volto dell’Unione europea.

Esattamente come accaduto in Grecia, infatti, l’UE lavora cinicamente nell’esclusivo interesse del sistema bancario e delle grandi multinazionali.



I cittadini, le famiglie, gli artigiani, i piccoli imprenditori, sono abbandonati al loro destino, mentre ingenuamente ancora aspettano un sostegno economico, più volte promesso, che mai arriverà. Per costoro, per il piccolo mondo del lavoro, non deve esserci più spazio.

Il mercato deve mangiarsi tutto. E complice un governo di traditori del popolo molto presto sarà così.

Il nostro futuro, la nostra sopravvivenza come popolo, come cittadini, come lavoratori, come padri e madri, è fuori dalla gabbia europea dentro la quale ci hanno rinchiuso.

Prima lo capiamo, prima ci salviamo.


Le più recenti da Il DiSsenziente

On Fire

Daniele Luttazzi - Le 7 domande che Fabio Fazio non ha rivolto a Ursula Von der Leyen

  di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche (Fatto Quotidiano, 14 maggio)     Durante la sua intervista a Ursula von der Leyen, Fabiofazio ha evitato alcune domande che...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pepe Escobar - Brics, preparatevi alla notizia bomba geoeconomica del 2024

  l'AntiDiplomatico è una testata online regolarmente registrata che subisce la censura su browser e social media per l'azione di una agenzia nordamericana di nome NewsGuard. Se vuoi rimanere...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa