L'Adam Smith visto da Riccardo Bellofiore


di Giuseppe Masala


Sto iniziando a compulsare l'ultimo lavoro di Riccardo Bellofiore: "Smith, Ricardo, Marx e Sraffa".




Non so quando lo finirò perchè il tempo non è tanto. Ma sono entusiasta fin dal primo capitolo, quello su Smith, dove si parla di missione "civilizzatrice" del capitale. Una interpretazione questa del Bellofiore che tocca due snodi fondamentali.

Il primo aspetto è metodologico; il Bellofiore riesce a contestualizzare la traiettoria del pensiero economico all'interno del pensiero filosofico e politico prodotto nel corso della storia correggendo dunque l'errore di considerare le dottrine economiche come una monade non correlata con il resto del pensiero umano.

Il secondo aspetto è nel merito; nel primo capitolo l'autore considera il pensiero di Smith come un compromesso tra lo scetticismo di Hume e il naturalismo di Hobbes. Il punto d'osservazione dell'autore è però più ampio, infatti parlando di "missione civilizzatrice del capitale" ci rimanda a tutta quella temperie culturale tipicamente nordeuropea e tedesca in particolare (ma che è stata colta anche in Italia da uomini come Leopardi) che vede contrapposte le due polarità della Kultur e della Zivilisation dando quel senso della storia alle dottrine economiche che spesso manca.

Dunque in questa contrapposizione possiamo vedere il capitale come motore della zivilisation che conduce alla morte del vecchio mondo "comunitario/feudale" e con esso alla fine della purezza dell'uomo rustico (e uomo della Kultur dunque) e alla nascita del capitalismo e del suo uomo mercante, cosmopolita, liberale, tollerante e cittadino del mondo. Un punto di osservazione questo, che inserisce la storia del pensiero sul Capitale e sul Materiale (e dunque le dottrine economiche) all'interno di quel conflitto tra Kultur e Zivilisation che è stato il seme che tanto male ha fatto all'Europa e al mondo nella prima metà del '900 con l'approdo che tutti conosciamo. L'unico appunto che mi sento di fare è che se magari ci sarà una seconda versione "civilizzazione" con le virgolette andrebbe forse cambiato con "zivilisation" in tedesco. Rende meglio. Ma questo è un parere personale forse arbitrario.

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