L'allargamento dei Brics e le dinamiche intercapitalistiche del futuro

13 Settembre 2023 07:00 Pasquale Cicalese


di Pasquale Cicalese


Con l'allargamento dei Brics le dinamiche intercapitalistiche nei prossimi decenni subiranno una virata a 360 gradi. Produttori fornitori di materie prime energetiche, produttori fornitori di materie prime agricole, fornitori produttori di componenti industriali e semindustriali.

La dinamica mondo subirà un travaso di ricchezze all'opposto degli ultimi 500 anni, specie se si aggiungeranno altri paesi Brics. Dalla bidonville mondiale, nel frattempo industrializzata, si arriverà all'assorbimento di prodotti in quel che prima era considerato primo mondo e ciò provocherà travaso di ricchezze.

A questo punto, non fidandosi i paesi della valuta principale ci sarà un processo di dedollarizzazione, che avrà come cardine le riserve valutarie della Pboc, nel frattempo quasi intatte.

Il non assorbimento a fini interni delle riserve Pboc in questi anni, parzialmente dati all'Occidente, e che ora stanno rientrando, saranno il fulcro delle relazioni economiche internazionali, oltretutto, avendo avuto il salto tecnologico, contando sulla primazia industriale in vari settori. Il processo si allargherà ai Brics e avrà come cardine Arabia, Russia e Iran, oltre che Venezuela.

Questo nuovo sistema mondo trascinerà Africa e America Latina.

In pratica, dopo 500 anni, e dopo il 1956 della Conferenza di Bandung si assisterà alla democratizzazione delle relazioni internazionali.

Usa, toro ferito, menerà fendenti, ma è debole sul piano dell'assetto finanziario e a qualche compromesso arriverà.

Quel che sarà distrutta è l'Ue, vortice deflazionistico mondiale, dal 1972 con Werner, a cui gli si assorbirà il surplus commerciale e delle partite correnti, da parte di Usa e dei paesi produttori. Non sembra che in Ue se ne stiano accorgendo di questo processo storico, con il pozzo senza fondo ucraino e dell'est sta lì a dimostrarlo.

In fondo il Comecon assicurava la sicurezza Ue, venuta meno essa, dopo 30 anni, l'Ue si trova da sola. Le cancellerie occidentali insistono a frenare il processo, ma unite Arabia, riserve russe, riserve iraniane, riserve petrolifere venezuelane, Pboc, una potenza di fuoco impressionante.

Non so quando questo processo avrà un'accelerata, ma è in fieri. La presenza dell'Arabia Saudita vuol dire fine del processo storico iniziato con la decisione di Nixon del 1973.

La presenza dell'Iran vuol dire fine della crisi petrolifera del 1979.

La guerra ucraina-russa vuol dire il consolidamento dell'asse russo cinese.

E tutti questi processi avranno effetti sul sistema mondo capitalistico. Può darsi che la crisi dell'Ue, e dell'Usa, porti a nuove lotte sociali o all'inferno capitalistico come sta succedendo ora, ma qualcosa capiterà. Il mondo è in movimento.

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