Le varie previsioni sul futuro

04 Settembre 2023 10:11 Damiano Mazzotti

Il futuro è difficilmente addomesticabile, ma in alcuni rari casi potrebbe essere individuabile, come indicato in questo saggio: "Perché è difficile prevedere il futuro. Il sogno più sfuggente dell'uomo sotto la lente della fisica" (Luca Gammaitoni e Angelo Vulpiani, www.lescienze.it con www.edizionidedalo.it, edizione speciale del 2021, Bari, 138 pagine).

Gli studi relativi al futuro sono la materia più difficile del nostro mondo. Ma si possono dare alcune indicazioni per cercare di rendere le cose più semplici e si più indicare una regola base: "una predizione accettabile deve essere priva di ambiguità". Questa cosa non è per niente facile nel vasto ordine delle relazioni umane in cui l'ambiguità è spesso presente. La Fisica è sicuramente una materia più facile.

Prevedere cose concrete sulla vita umana è sicuramente molto difficile. Anzi: è quasi sempre impossibile.

Però si può seguire una base di partenza per provare a semplificare alcune cose seguendo alcune domande:

"1) Quando sarà la prossima eclissi solare visibile a Roma?

2) A che ora ci sarà l'alta marea domenica prossima a Civitavecchia?

3) Pioverà a Perugia il prossimo fine settimana?

4) Ci sarà un terremoto di magnitudo superiore a 6 il prossimo anno nell'Italia centrale?

5) La Borsa crollerà nel prossimo trimestre?

6) Quale combinazione vincerà al Superenalotto?".

In ogni caso una predizione accettabile non deve essere ambigua, deve essere più precisa possibile, deve essere verificabile in modo scientifico, "il predittore e il verificatore devono poter disporre delle stesse informazioni" (p. 33). Inoltre "chi è a conoscenza della predizione non deve poter in alcun modo influenzare il verificarsi della stessa".

In campo probabilistico si possono fare molte suppposizioni, ma la realtà subentrerà giorno dopo giorno e farà tutto quello che dovrà fare. In estrema "sintesi possiamo dire che la meccanica classica vieta l'immobilità e richiede necessariamente il movimento. Questa conclusione ha delle implicazioni interessanti sul concetto stesso di tempo" (p.127).

Dopo questo breve girovagare, "Se ci pensate bene, l'immobilità sembra negare l'esistenza stessa del tempo. Il tempo non "passa" se la scena non cambia, se non c'è neanche un minuscolo cambiamento. Ma allora cosa è davvero il tempo?" (p. 127).

Secondo Einstein, "Il tempo è una grandezza fisica misurabile mediante un orologio". Ma, "Come orologio, lo sappiamo bene, possiamo utilizzare un qualunque sistema che muti il suo stato nel tempo, possibilmente in modo periodico e con grande regolarità. Senza un sistema che muta il suo stato nel tempo non abbiamo un orologio e quindi... non abbiamo il tempo!" (p. 127).

Forse non è giusto aggiungere altre cose. Forse ogni persona deve seguire una particolare strada. Forse ho scritto troppe cose.

Luca Gammaitoni insegna Fisica Sperimentale all'Università di Perugia. Studia l'incertezza e la causalità. Ha pubblicato anche articoli divulgativi. Tra i suo libri segnalo questo: Introduzione alla Scienza dei Computer (2003).

Angelo Vulpiani insegna Fisica Teorica all'Universita La Sapienza di Roma. Studia la meccanica statistica e la teoria del caos. Tra i suoi saggi segnalo questi due: Probabilità in fisica (Springer, 2012); Caso, probabilità e complessità (2014).

Nota realistica - "I nostri strumenti di misura danno sempre un risultato con un certo errore, per quanto piccolo. L'incertezza è dunque una conseguenza del nostro metodo di misura" (p. 123). Nel mondo economico è diffusa la pratica dell'insider trading, "in cui vengono diffuse voci ad arte, informazioni riservate o false notizie, al fine di manipolare il mercato azionario e trarre vantaggio dall'acquisto o dalla vendita anticipata (una forma di profezia) delle azioni" (p. 31).

Nota aforistica - "E' difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro" (Niels Bohr); "E' noto che gli economisti sono stati creati al solo scopo di far apparire affidabili quelli che fanno le previsioni del tempo" (Rupert Murdoch); "Ben venga il caos, perché l'ordine non ha funzionato" (Karl Kraus); "La tentazione di creare delle teorie basate su dati insufficienti è il veleno della nostra professione" (Sherlock Holmes); "E' una verità assai certa che, quando non è in nostro potere discernere le opinioni più vere, dobbiamo seguire le più probabili" (René Descartes); "Come osate parlare di leggi del caso? Non è forse il caso l'antitesi di tutte le leggi? (Joseph Bertrand, matematico francese morto nel 1900); "Sapere che sai quando sai e sapere che non sai quando non sai, questa è la vera conoscenza" (Confucio).

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