Libia, le 685 mila bugie (in prima pagina) del Corriere

12 Marzo 2023 12:00 Michelangelo Severgnini

MILIZIE LIBICHE-MIGRANTI: NESSUNA CORRELAZIONE (LA MENZOGNA SU CUI MELONI E ONG SONO D'ACCORDO)

LI CHIAMANO "SCAFISTI", MA SONO LE SOLITE MILIZIE CHE FINANZIAMO DA 12 ANNI CONTRO IL POPOLO LIBICO A IMBARCARE I MIGRANTI

E poi arriva il Corriere della Sera!

"Quanti sono i migranti in Libia?", si saranno chiesti in redazione.

Quasi 700mila, è lo stesso numero da anni.

Sono quasi tutti in Tripolitania a fare da schiavi alle milizie, in quel 20% di Libia ancora fuori controllo, Tripoli e dintorni, dove si trovano tutti i famigerati centri di detenzione.

In quel 20% di Libia governato dal governo illegittimo che l'Europa sostiene al fine del saccheggio del petrolio.

"Che vorranno fare?", si saranno domandati di nuovo al Corriere.

"Saranno tutti pronti a partire!", si sono risposti.

Bravi. Solo che sono schiavi, sono di proprietà delle milizie, se partissero anche solo 100-200 mila di loro si fermerebbe l'economia in Tripolitania, ormai da anni retta dal lavoro forzato non retribuito dei neri africani in trappola.

Certo, il sogno era venire in Europa. Per quasi tutti di loro.

Ma anche volendo, i gommoni sgonfi su cui sono imbarcati non raggiungono le coste italiane, affondano prima, se nessuno interviene.

Allora, come le porti 685 mila persone con la spola "gommone sgonfio+Ong"?

Negli anni in cui la catena funzionava a pieno regime, ne sono arrivati al massimo 180mila all'anno.

L'anno scorso, ad esempio, solo 30mila.

Cosa dunque sta cercando di dirci il Corriere?

Con lo spettro dell'invasione giustificheremo l'imminente nuova militarizzazione del Mediterraneo (a scopo bellico, i migranti non c'entrano nulla).

E con l'opportunità dell'accoglienza e dei migranti-schiavi risorsa per l'economia nazionale giustificheremo tutti gli sbarchi possibili.

Un dividendo da una parte, una lacrimuccia dall'altra.

Il Corriere della Sera, maestro in schizofrenia, dà il via alla tragicommedia.

Il canovaccio è quello.

Il filone non si discosta dal modello inaugurato nel 2011.

Nessuna correlazione tra le milizie che la Meloni (al pari dei suoi predecessori) finanzia e la tratta di esseri umani.

Infatti ora la destra di governo li chiama "scafisti".

No, si chiamano milizie e le finanziamo noi per occupare la Tripolitania e continuare a saccheggiare il petrolio libico.


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