di Agata Iacono
Tra le molteplici iniziative che stanno mobilitando attivisti di tutto il mondo per dare un forte segnale a favore del popolo palestinese, spicca la
March to Gaza - Camminare verso Gaza. L'iniziativa è partita dalla Francia e in pochissimo tempo ha visto aderire migliaia di persone, attraverso vari canali Telegram e moduli di partecipazione, cui anche il
Fatto Quotidiano ha dato rilevanza. Questa la presentazione:
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Un movimento internazionale non-violento, indipendente e universale volto a chiedere la fine del genocidio in corso a Gaza e di ogni forma di militarizzazione marchtogaza.net".
Il canale francese March To Gaza conta più di 15.000 aderenti, quello italiano, rinominato Global March To Gaza, (come altre 38 delegazioni di altri Stati che si sono dissociate dai promotori originari) , vanta allo stato attuale quasi 6.000 iscritti, di cui moltissimi parteciperanno fisicamente all'evento.
La marcia partirà dal Cairo, in Egitto, e si dirigerà verso il valico di Rafah.
Così riferisce peacelink: "Migliaia di cittadini, gruppi e ONG di 22 paesi uniscono le forze nella “March to Gaza”, prevista per il 15 giugno al confine di Rafah. L’obiettivo: aprire corridoi umanitari, porre fine all’occupazione israeliana e ricostruire Gaza".
I partecipanti autonomamente richiedono il visto e si procurano il biglietto aereo, non devono avere precedenti penali e dovranno quindi essere in grado di raggiungere Rafah con dei pullman per poi affrontare a piedi una lunga marcia nel deserto muniti di tende e bagaglio leggero.
È stato creato un team di legali per gestire la questione inerente i permessi da parte dell'Egitto, poter comunicare con la Farnesina e soprattutto tutelare i partecipanti che dovranno affrontare ben dieci checkpoint militari.
La Dottoressa Benedetta Piola Caselli, che ha fatto parte sia del team legale italiano sia del legal team internazionale dell'organizzazione della Marcia, ha pubblicato questo video sui suoi canali social.
Molto nota a livello nazionale per le sue battaglie umanitarie, e ultimamente per la sua denuncia contro la presenza in Italia del generale israeliano Ghassan Alian, argomenta le sue preoccupazioni.