Per ridurre le vittime civili a Gaza, gli Usa valutano... nuovi aiuti umanitari a Israele!

Diversi media hanno riferito che all'interno dell'amministrazione Biden si stia discutendo di condizionare gli aiuti militari a Israele in caso di invasione di Rafah, per ridurre le vittime civili. L'ipotesi era che gli Stati Uniti potessero minacciare di tagliare o ridurre le forniture di armi a Israele, ma secondo un rapporto di ABC News, gli Stati Uniti potrebbero fare il contrario. E' quello che scrive Dave Decamp per AntiWar.

Il rapporto di ABC ha citato funzionari statunitensi che hanno affermato come gli Stati Uniti non abbiano preso una decisione sull'utilizzo degli aiuti militari. "E' possibile che vengano offerti ulteriori aiuti come incentivo" per ridurre le vittime civili ironizza Decamp.

I funzionari statunitensi hanno fatto questi commenti in risposta a un loro collega israeliano che si lamentava del fatto che le spedizioni di armi statunitensi non arrivavano abbastanza velocemente. Il funzionario ha lamentato che sulla scia del 7 ottobre, le armi americane “stavano arrivando molto velocemente”, ma “ora stiamo scoprendo che la loro spedizione è molto lenta”.

Da Washington hanno negato che ci sia stato un rallentamento intenzionale nelle spedizioni di armi a Israele. Interrogato sulle affermazioni israeliane, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha ribadito che gli Stati Uniti continuano a fornire armi a Israele.

"Non entrerò nella sequenza temporale per ogni singolo sistema che viene fornito", ha detto Kirby. “Continuiamo a sostenere Israele con le sue esigenze di autodifesa. Ciò non cambierà e siamo stati molto, molto diretti al riguardo.”

Gli Stati Uniti forniscono a Israele 3,8 miliardi di dollari in aiuti militari annuali e l’amministrazione Biden ha approvato oltre 100 accordi sulle armi dal 7 ottobre per sostenere il massacro di massa dei palestinesi a Gaza. Gli Stati Uniti stanno cercando di dare a Israele altri 14 miliardi di dollari come parte di un disegno di legge di aiuti militari esteri da 95 miliardi di dollari che è passato al Senato ma deve ancora essere votato alla Camera.

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