Prof. Giulio Palermo, Morire di Covid a 81 anni... ma magari!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione del Prof. Giulio Palermo

di Giulio Palermo

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, a fine aprile 2021, i morti positivi al SARS-CoV2 dall’inizio della pandemia sono 118.600, di età media di 81 anni, quasi tutti con gravi patologie preesistenti.
I morti sotto i 50 anni sono 1.312, nel 90% dei casi già affetti da gravi patologie. Questo significa che il rischio di morire di covid per le persone con meno di 50 anni è di 1 su 32.000 (i morti annui sono circa 1.000 e gli italiani con meno di 50 anni sono circa 32 milioni). E in assenza di malattie gravi il rischio scende a 1 su 320.000. Su 320.000 persone in buona salute, o 32.000 in condizioni già gravi, alla fine dell’anno ne muore una!

Un rischio ridicolo in confronto a quello di morire sul lavoro: circa 1.200 morti l’anno su 23 milioni di occupati, per lo più ignorati dai media, a meno che non si tratti di una morte spettacolare da accollare alla negligenza del lavoratore stesso. Un lavoratore morto ogni 19.000, queste sono le condizioni di lavoro in Italia. E si badi bene: questi lavoratori morti per guadagnarsi da vivere non avevano necessariamente gravi malattie, avevano solo un lavoro di merda. Poi naturalmente c’è il rischio di infortunarsi sul lavoro e di contrarre malattie professionali: 650.000 e 60.000 casi l’anno rispettivamente (dati Inail), giusto per ricordare qualche cifra apparentemente secondaria, accanto alle cifre minuto per minuto del covid.

I morti sulle strade sono invece 3.400 ogni anno, cui si aggiungono 250.000 feriti (dati Aci/Istat). Il rischio di morire in un incidente stradale è dunque pari a 1 su 18.000 (3.400 morti su 60 milioni di abitanti), altro che rischio covid! Se il problema fosse veramente la nostra salute, basterebbe garantire la sicurezza sul lavoro e occuparsi della manutenzione stradale, giusto per ricordare un paio di rischi che corriamo da sempre, ogni giorno della nostra vita.

In Italia, il problema non è morire a 81 anni di covid ma arrivare alla pensione in condizioni decenti.

Vabbè, lasciamo stare la pensione, che tanto anche i lavoratori sopravvissuti al covid, alla strada e al lavoro non la vedranno mai.

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