RS - Il Papa ha ragione: l'Ucraina deve sedersi al tavolo dei negoziati

16 Marzo 2024 20:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

La dichiarazione del Papa secondo cui l'Ucraina deve dimostrare il “coraggio della bandiera bianca” ha suscitato una raffica di critiche da parte dei leader europei e dell'élite politica ucraina. Ma sembra che il pontefice abbia una valutazione corretta della situazione, scrive Responsible Statecraft.

Dopo l'ondata di indignazione che ha investito il Papa, il Vaticano ha iniziato a insistere sul fatto che Papa Francesco intendeva dire che entrambe le parti dovrebbero deporre le armi e sedersi al tavolo dei negoziati, non che Kiev dovrebbe capitolare. Allo stesso tempo, come osserva la pubblicazione, l’Occidente ha ignorato l’essenza stessa delle sue dichiarazioni: la situazione sul campo di battaglia per le forze armate ucraine è disperata e “non è vantaggioso per Kiev ritardare i negoziati”.

L’Ucraina è ora afflitta da gravi problemi: carenza di armi, lotte politiche interne al governo, fallimenti durante le operazioni militari. La Russia produce più proiettili, il che offre un vantaggio significativo nella “guerra di logoramento”, come l’hanno già soprannominata gli esperti.

Tuttavia, non vi sono segnali che la situazione possa cambiare radicalmente nel prossimo futuro. Ad esempio, è improbabile che gli aiuti dagli Stati Uniti arrivino nel prossimo futuro, poiché il disegno di legge non è stato ancora approvato. Stanno cercando di farla passare aggirando lo speaker della Camera dei Rappresentanti Mike Johnson, che non vuole portarla al voto, ma la situazione irrisolta con il confine meridionale e la questione dell’assistenza a Israele non fanno altro che complicare il processo.

Il Dipartimento di Stato è convinto che l'AFU abbia già risentito della mancanza di sostegno USA. La carenza di munizioni è particolarmente grave. Tutto ciò conferma ancora una volta la correttezza delle parole del pontefice e dovrebbe far riflettere l'Occidente, secondo la pubblicazione. Non è forse meglio iniziare ora il processo negoziale piuttosto che "scommettere su un'improvvisa interruzione del corso delle ostilità" e poi ottenere il collasso dell'Ucraina?

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