Trasnova: come la finanza uccide il lavoro


Come la finanza uccide il lavoro. La vicenda Trasnova è un esempio eloquente del funzionamento della finanziarizzazione. Stellantis ha comunicato a Trasnova l'intenzione di non avvalersi più dei suoi servizi di trasporto e Trasnova ha licenziato i dipendenti con un messaggio sul telefonino. Così 97 lavoratori più i dipendenti dei subappalti, per un totale di circa 400 lavoratori e lavoratrici, rimangono senza lavoro.

Cosa c'entra in tutto ciò la finanza?

La risposta è semplice. Stellantis, come del resto Fca, ha sempre privilegiato la distribuzione di dividendi agli azionisti, cercando di realizzare profitti - da destinare in toto ai dividendi senza alcun rivestimento nelle aziende - con l'abbattimento dei costi. In quest'ottica, la società "olandese" ha utilizzato le più tradizionali delocalizzazioni, lasciando in Italia ormai molto meno del 13% del totale dei dipendenti del gruppo, per scegliere zone dove i costi del lavoro e i costi ambientali erano minimi. La fine della commessa a Trasnova si colloca nel medesimo orizzonte: i servizi di trasporto saranno certamente ridotti per le riduzione delle produzioni italiane e per l'utilizzo di una "reinternalizzazione" che copre solo contratti a micro ditte assai meno garantite e decisamente sottopagate.

Con questi meccanismi si producono due effetti: il primo è quello di poter sfornare 23 miliardi di dividendi generati da profitti determinati solo dalla riduzione, drastica dei costi, mentre il secondo è costituito dall' incapacità, per mancanza di investimenti veri, di produrre modelli di successo in grado di competere in un mercato dove da sempre esiste la difficoltà di una sovrapproduzione. Il problema reale è che la finanziarizzazione, nel caso dell'automotive italiano, significa la messa a repentaglio del principale settore industriale del paese con 160 mila addetti. Ma questo alla famiglia Agnelli-Elkann interessa poco visto che tramite Exor hanno riscosso da Stellantis 3 miliardi di euro di dividendi. Il capitalismo dell'avidità manifesta il peggior egoismo sociale.

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