Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) del Venezuela ha reso noti i risultati delle elezioni per i deputati dell’Assemblea Nazionale e per i governatori, svoltesi domenica 25 maggio. Con un’affluenza del 42,63% e il 93,01% delle sezioni scrutinate, l’Alleanza del Gran Polo Patriottico, coalizione bolivariana che sostiene il presidente Nicolás Maduro, ha conquistato l’82,68% dei voti, consolidando la maggioranza chavista sia nel parlamento che nelle amministrazioni regionali.
I numeri della vittoria
I dati diffusi dal vicepresidente del CNE, Carlos Quintero, alle 23:40 (ora locale), mostrano una schiacciante superiorità della coalizione governativa: 4.553.484 voti contro il 6,25% dell’Alleanza Democratica e il 5,18% dell’Alleanza UNTC Única. Dei 569 seggi in palio (285 deputati, 260 membri dei consigli legislativi e 24 governatori), le forze della Rivoluzione Bolivariana hanno ottenuto 23 governatorati, lasciando alla opposizione solo lo stato di Cojedes.
Celebrazioni a Caracas e riconoscimenti all’opposizione
A margine dei risultati, Maduro si è unito ai sostenitori in Piazza Bolívar a Caracas, definendo la vittoria un «trionfo per la pace e la stabilità». Pur esaltando il successo del chavismo, ha riconosciuto la vittoria del governatore oppositore a Cojedes, annunciando l’intenzione di collaborare: «Lo chiamerò per mettermi a disposizione».
Operazione anti-terrorismo e il nodo Esequibo
Il presidente ha inoltre autorizzato il ministro Diosdado Cabello a illustrare i dettagli di un’operazione contro un gruppo terroristico, smantellato prima del voto. Tra le prove sequestrate, cellulari e mappe che rivelerebbero piani di attentati contro leader politici. Intanto, storico il risultato nello Stato della Guayana Esequiba, conteso con la Guyana, dove è stato eletto il primo governatore, l’ammiraglio Villamizar, «segno della sovranità venezuelana», ha commentato Maduro.
Verso nuove riforme
Il mandatario ha annunciato l’approvazione immediata del Piano delle 7 Trasformazioni come Legge Organica, diretta a rafforzare i programmi sociali. Inoltre, ha promesso interventi infrastrutturali nei 10 circuiti comunali più partecipativi, come pattuito in campagna elettorale.
Con l’82,68% dei consensi, la più ampia percentuale ottenuta dal chavismo in 26 anni, Maduro chiude una giornata che, oltre a ribadire il dominio politico della Rivoluzione Bolivariana, proietta oggettivamente un’immagine di normalità istituzionale e democratica, nonostante la narrativa occidentale che cerca di dipingere il Venezuela come una tirannia arbitraria sempre sull'orlo del caos.
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