La Russia ha scoperto un gigantesco giacimento di petrolio nell’Artico


L’amministratore delegato della Rosneft, Igor Sechin, ha annunciato la scoperta di un enorme giacimento di petrolio nel Mare Artico russo, uno sviluppo che, come nota ZeroHedge, amplierebbe le casse della Russia per centinaia di miliardi di dollari e potrebbe far pendere la bilancia del potere a favore di Mosca. La regione del mare di Kara, porzione meridionale del Mar Glaciale Artico dove è stata effettuata la scoperta, ha il potenziale per divenire una delle più importanti aree petrolifere del mondo, forse più grande del Golfo del Messico


La scoperta riguarda anche la Exxon Mobil, una delle principali compagnie petrolifere statunitensi di importanza mondiale, che ha partecipato alla scoperta del giacimento. Tuttavia, in virtù delle sanzioni imposte alla Russia per via della crisi ucraina, dal 10 ottobre le compagnie americane non potranno più partecipare a joint-venture nel Mare Artico russo.

Questo sarebbe uno shock per la società statunitense perché il giacimento nell’Artico potrebbe contenere circa 1 miliardo di barili di petrolio, e data la geologia simile nelle vicinanze, l’area potrebbe detenere più petrolio che la parte statunitense del Golfo del Messico. Un'idea di quanto sia grande il bottino la fornisce Bloomberg che ci dice che “Universitetskaja, la struttura geologica perforata, ha le dimensione della città di Mosca ed è abbastanza grande da contenere oltre 9 miliardi di barili, un tesoro da oltre 900 miliardi di dollari ai prezzi attuali“.
ExxonMobil ha due opzioni: ignorare gli ordini di Obama (cosa che molti hanno già fatto), dare seguito agli accordi con Rosneft per l’esplorazione di petrolio nell’Artico e in Siberia e attirarsi le ire del Dipartimento di Giustizia americano, o gettare la spugna su quella che potrebbe essere la più grande scoperta di petrolio degli ultimi anni.

L’importanza della perforazione sull’Artico è uno dei motivi per cui l’esplorazione di petrolio offshore è stata inserita nelle ultime sanzioni degli Stati Uniti. Exxon e Rosneft hanno una joint venture per esplorare milioni di acri del Mar Glaciale Artico, sottolinea Bloomberg.
In ogni caso, conclude ZeroHedge, un Paese sicuramente avrà stampato un grande sorriso sul volto: la Cina , dato che la scoperta di oggi significa semplicemente che la Russia venderà, in ultima analisi, il prodotto finale a qualcuno, e quel qualcuno sarà quasi certamente il Regno di Mezzo.

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