Il ministro della Difesa bulgaro Krasimir Karakachanov, dopo i colloqui con gli Stati Uniti, ha condiviso la sua opinione sulla rete televisiva NOVA affermando che il prezzo proposto dagli Stati Uniti per gli F-16 era irragionevolmente più alto di quello previsto da Sofia.

Per chiarire la situazione, il ministro della difesa ha usato l'esempio di un prezzo di una tazza:"Quando ti viene detto che qualcosa costa cinque lev ma in realtà costa tre lev, è giusto porre la domanda: Non c'è logica in ciò, da dove viene il prezzo?" ha detto Karakachanov.

Secondo il ministro, la Bulgaria vuole ridurre il costo dei jet da combattento non a scapito degli armamenti, ma a spese di altri componenti per i quali non ha senso pagare.

"Uno di questi esempi è l'apprendimento delle lingue: i piloti che abbiamo inviato hanno già frequentato corsi di lingua e sono stati formati negli Stati Uniti, ha senso che il paese paghi di nuovo per l'addestramento linguistico, che sarà in gran parte qualcosa di formale?" ha sottolineato il ministro.

Karakachanov ha anche ribadito che la Bulgaria sta proseguendo le trattative sui pagamenti in più parti, perché un pagamento una tantum metterebbe a repentaglio la ristrutturazione delle attrezzature esistenti e la decisione di aumentare gli stipendi dei militari.

"Ho dato istruzioni per cercare un'opzione di questo tipo in modo che la Bulgaria non effettuasse pagamenti per l'intero importo in una somma forfettaria", ha detto Karakachanov.

Il ministro della Difesa ha precedentemente affermato che se i negoziati con gli Stati Uniti fallissero, la Bulgaria potrebbe tornare a considerare le proposte per l'acquisizione di jet da combattimento dalla Svezia o dall'Italia.

L'ex ministro della Difesa Nikolay Nenchev ha espresso dubbi sul fatto che la Bulgaria voglia comprare i Jet americani. Secondo lui, i negoziati "erano destinati a fallire fin dall'inizio" mentre Sofia vuole davvero acquistare gli aerei svedesi.

La decisione di acquistare gli F-16 è stata presa a dicembre. La Commissione interdipartimentale, nell'ambito dell'offerta della Bulgaria per l'acquisizione di 8 nuovi caccia da combattimento per la sua Air Force in sostituzione di vecchi caccia russi MiG-29 con un aereo di produzione occidentale, ha anche preso in considerazione l'acquisto della svedese Saab JAS 39 Gripen e dell' Eurofighter Typhoon dell'Italia.

Il presidente bulgaro Rumen Radev, da parte sua, ha definito la procedura per scegliere gli aerei come "gioco della democrazia" e "trionfo del lobbismo". Alcuni partiti di opposizione nel paese hanno criticato aspramente la scelta del governo.

Inizialmente, il costo che il paese era disposto a pagare per gli f-26americani era 1,8 miliardi di lev (circa 920 milioni di euro), ma poi il parlamento ha convenuto che potevano essere stanziati più soldi per l'acquisto.