La narrazione dominante dipinge la Russia come aggressiva e intenta a compiere provocazioni su provocazioni nei confronti dei paesi occidentali. La realtà invece ci racconta l’esatto contrario. Provocazioni e aggressioni si susseguono senza soluzione di continuità nei confronti di Mosca.
L’ultimo esempio? Un caccia russo Su-27 è dovuto decollare per intercettare un aereo da ricognizione U-2S dell'aeronautica statunitense e un velivolo da pattugliamento marittimo tedesco P-3C Orion sul Mar Baltico. A riferirlo è il Centro di controllo della difesa nazionale russo, secondo quanto scrive l’agenzia TASS.
Il 26 ottobre, i radar hanno rilevato due bersagli aerei che si avvicinavano al confine di Stato della Russia. Un caccia Su-27 delle forze di allarme di reazione rapida della difesa aerea è stato fatto decollare con massima urgenza per identificarli, afferma la dichiarazione.
"L'equipaggio del caccia russo ha identificato in sequenza gli obiettivi aerei come un aereo da pattugliamento marittimo P-3C Orion della Marina tedesca e un aereo da ricognizione U-2S dell'aeronautica americana e li ha scortati sul Mar Baltico", ha informato il Centro di controllo della difesa nazionale.
Dopo che gli aerei militari stranieri si sono allontanati dal confine russo, il caccia dell’aviazione militare di Mosca è tornato sano e salvo al suo aeroporto di origine. Gli aerei da ricognizione stranieri non sono stati autorizzati a violare il confine di Stato della Russia, ha sottolineato il Centro.
Il volo del caccia russo è proceduto nel rigoroso rispetto delle regole internazionali di utilizzo dello spazio aereo, afferma il comunicato.
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