A corto di armi? "Bisogna produrne di più": la NATO riconosce che le sue scorte di armi si stanno "esaurendo" per invio a Kiev

16 Settembre 2022 16:16 La Redazione de l'AntiDiplomatico

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Sin dall’inizio dell’operazione militare speciale lanciata dalla Russia in Ucraina - ma probabilmente già da anni prima - i paesi della NATO hanno realizzato un massiccio trasferimento di armamenti al regime di Kiev.

Adesso però sembra che inizino a sorgere dei problemi. Il massiccio invio di armi all’Ucraina significa che le riserve militari della NATO si stanno "esaurendo", ha ammesso il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, in un'intervista alla CNN.

Di fronte a questa situazione, Stoltenberg ha dichiarato che il compito prioritario è ora quello di ricostituire queste riserve. A tal fine, il blocco militare lavorerà con l'industria della difesa "per aumentare la produzione, per produrre più munizioni e armi", ha aggiunto.

In riferimento ai "progressi" dell'esercito ucraino nell'est del Paese, il capo dell'Alleanza Atlantica ha dichiarato: "Non possiamo essere compiacenti, non possiamo pensare di aver visto la fine” del conflitto, dato che "le guerre sono imprevedibili".

Insomma, la NATO punta a un lungo conflitto con l’obiettivo di impantanare Mosca. Intanto i produttori di armi occidentali si fregano le mani in vista dei lauti profitti che realizzeranno. Mentre a fronte degli ingenti investimenti che i paesi NATO realizzano nel settore degli armamenti, i popoli europei sono chiamati a fare sacrifici sempre più gravosi perché le loro classi dirigenti hanno deciso di immolarli per tenere a galla il regime di Kiev che combatte la Russia su mandato occidentale, precisamente statunitense.

Sul campo di battaglia l'Ucraina ha affermato di aver riconquistato diversi punti nella parte orientale del Paese, mentre il Presidente Vladimir Zelensky ha dichiarato che le forze ucraine hanno riconquistato circa 2.000 chilometri quadrati. La Russia, da parte sua, ha annunciato di aver ritirato le sue truppe schierate vicino alle città di Balakleya e Izium nella regione di Kharkov per raggrupparsi e rafforzare le posizioni russe in direzione di Donetsk.

Allo stesso tempo, Stoltenberg ha sostenuto che la NATO dovrebbe "mobilitare un maggiore sostegno per mantenere le sanzioni" e prepararsi a un inverno che sarà "molto duro e difficile" sia per l'Ucraina che per il resto dell'Europa. In questo contesto, ha osservato che dovranno fornire alle truppe ucraine "equipaggiamento invernale, uniformi invernali, tende, generatori in modo che possano essere in grado di operare" durante la stagione fredda.

Parlando delle relazioni russo-cinesi, Stoltenberg ha osservato che negli ultimi anni si è assistito a "un crescente avvicinamento" tra Mosca e Pechino, "sia dal punto di vista economico che politico e militare". "Si esercitano di più insieme, operano di più insieme, pattugliano di più insieme in aria e in mare", ha detto, sottolineando che l'Alleanza Atlantica "sta seguendo molto da vicino".

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