di Antonio Di Siena
Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto.
Questi sono i giorni di Pesach, la Pasqua ebraica, antichissima festa da cui il rito cristiano trae origine. Celebra l’esodo degli israeliti e la liberazione di un popolo, la gente di Mosè, uscito dal paese d’Egitto per costruire il suo futuro nella terra d’Israele.
Il mio augurio per la Pasqua che viene è un pensiero rivolto a tutti gli italiani, credenti e non.
Affinché comprendano il senso profondamente politico di questa Pasqua diversa da tutte le altre, perché spogliata delle sue millenarie celebrazioni.
E faccia crescere in loro la consapevolezza che il nostro Paese potrà avere un futuro solo se deciderà di rompere le sue catene e mettersi in cammino.
Con la consapevolezza che la meta è lontana e per raggiungerla bisognerà affrontare una lunghissima traversata nel deserto.
Un faticoso cammino fatto di stenti, privazioni e divisioni, durante il quale molti potranno perdere la fede e provare nostalgia per “i pesci che mangiavano gratuitamente in Egitto” (Nm 11,5).
Ma la differenza fra chi si guarda indietro e quanti proseguono verso la meta sta tutta qui.
Ed è la stessa che passa fra quelli che preferiscono la schiavitù e chi invece ha il coraggio di prendere il cammino della libertà.
Buona Pasqua a tutti.
Con la speranza che questa sia l’ultima in catene e la prossima la prima da popolo di nuovo libero.
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...
di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...
di Alessandro Orsini* C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...
Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa