Le Global Value Chain saranno un ricordo. Ora si deve ripartire da confini e domanda interna



di Giuseppe Masala


A pensarci bene è una questione di sciami fino a quando non verrà trovato un vaccino. Cioè, ponete che tra 3 mesi ne siamo fuori e abbiamo ripulito l'Italia dal virus. I paesi confinanti ci saranno ancora dentro perchè sono arrivati dopo al problema. Dovremo rimanere allerta e chiusi o semichiusi. E basta che in un qualsiasi paese ne sfugga uno con l'ospite dentro e si riapre un primo focolaio come a Wuhan facendo ripartire un nuovo sciame in tutto il mondo. E' che proprio il mondo è cambiato da quello che riesco a vedere io.


Bisogna ripartire dal piccolo, dai confini, dal produrre in patria il più possibile. Le Global Value Chain saranno un ricordo, bisognerà esportare solo ciò che gli altri non riescono a produrre e bisognerà essere bravi nella ricerca per produrre cose migliori degli altri. Il gioco di produrre bulloni dall'altra parte del mondo per risparmiare un cent. non ha più senso perchè rende entropici e abnormi i trasporti di merci e di uomini rischiando di riportare a casa un ospite dal Vietnam, per dire. Si, decisamente si torna indietro. Strutturalmente e saggiamente.

Nelle more di questo ragionamento, credo abbastanza ovvio, a me viene un sorriso quando leggo che questa emergenza sanitaria potrebbe portare alla sconfitta di Trump alle prossime elezioni presidenziali americane. Può anche essere, ma non cambia nulla. Il mondo senza confini tanto agognato dai no borders con flussi enormi di uomini che si spostano da un capo all'altro del mondo chi alla ricerca di un tozzo di pane da ipersfruttato e chi a fare viaggi dentro una nave ad ingozzarsi di roba salata o in un resort all'altro capo del mondo, a far finta di divertirsi, è finito. Finito.

Così come è finito il modello produttivo basato sulle Global Value Chain lunghissime e fragilissime dove i lavoratori dei paesi ricchi sono tenuti sotto il perenne ricatto del "o accetti questa paga e questo sfruttamento o io delocalizzo in Bangladesh" e dove nei paesi del terzo mondo subiscono uno sfruttamento inaudito alla ricerca di margini vergognosi. Il resto verrà da sé. Se ci sarà meno circolazione di persone e merci la circolazione senza freno di flussi di capitale non avrà senso. Il mondo teorizzato e realizzato da economisti folli e da politici come Bill Clinton, Obama, Hillary Clinton e Merkel è finito. Finito.

Ci sta, lo capisco che finita l'emergenza i privilegiati - coloro che hanno accumulato ricchezze infinite grazie a questo sistema - chiederanno di tornare a come è stato dalla caduta del Muro di Berlino. Probabilmente la spunteranno. Ma il virus c'è. Esiste in natura e per avere un vaccino ci vorranno anni e anni. Magari dopo un anno dalla fine dell'emergenza mentre si riproverà a ripartire dalla catastrofe economica uno spagnolo che bazzica in Sud America riporta a Madrid il virus e parte un nuovo sciame. Oppure sarà un povero africano deportato dagli umanitari per essere supersfruttato in un campo di pomodori a farlo. E lì ripartirà un nuovo sciame con nuovo blocco economico distruttivo. Il pericolo ci sarà sempre. Questo è un limite naturale alla globalizzazione. E se la Natura non sarà ascoltata tranquilli e sereni che non teme ne Obama ne nessun altro potente del mondo. Darà un'altra batosta fino a quando non capiremo.

Trump, il saggio nazionalista (fatevene una ragione, è così) dice bene: questo sistema è delirante, disumano e innaturale. E hai voglia a fare manifestazioni oceaniche (pro capitale finanziario) cantando "bella ciao" e urlando lo slogan che vorrebbero far credere che "noi siamo il bene che lotta contro il male". E' finito il tempo di bere acqua Perrier o Evian o Fiji portata dall'altro capo del mondo per atteggiarsi ad intenditori di acque. Io sono sardo e mi bevo l'acqua S. Lucia di Bonorva, tu sei fiorentino e ti bevi l'acqua Panna, quello è di Parigi e si beve la Perrier. E se non capirai che portare in Sardegna l'acqua inbottigliata dal Giappone è una follia ci penserà la Natura a fartelo capire a forza di sciami e focolai.

PS Nota per gli economisti. L'economia è scienza multidisciplinare che integra storia, filosofia, matematica, statistica, politica, diplomazia, scienze militari e ora, aggiungiamo, epidemiologia. La Natura del ceteris paribus dei modellini econometrici non si preoccupa.

Le più recenti da Economia e dintorni

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa