di Giuseppe Masala
La Banca d'Italia ha pubblicato oggi i dati del Saldo delle Partite Correnti del mese di Marzo 2020. Quindi dati relativi ad un periodo di piena pandemia e a Lockdown già iniziato.
L'Italia dunque - pandemia o non pandemia - si conferma per quello che è ormai da anni e anni : una inarrestabile macchina da soldi. Soldi per pochi ovviamente. A produrre un simile surplus è la popolazione (che fa i relativi sacrifici per ottenerlo, sacrifici fatti di salari e pensioni bassissime, di pochissimi diritti sociali e dunque di consumi ridotti all'osso).
A godere del surplus (grazie all'assenza di redistribuzione) sono ovviamente le élites italiane ed europee.
Ognuno ci spenna come può; i tedeschi godono di flussi di risparmi (generati da questi surplus) che vanno verso il loro sistema finanziario e il loro debito pubblico addirittura finanziato a tassi negativi (ovvero ci sottopongono a "tassazione indiretta" per prestargli soldi), i belgi si vedono finanziata dal contributore netto Italia l'elefantiaca macchina burocratica UE (che significa più domanda aggregata per loro), gli olandesi e gli irlandesi ci fanno dumping sottraendoci gettito fiscale, i paesi dell'est si vedono trasferite ingenti risorse finanziarie dalla UE gentile regalo dei paesi contributri netti, tra i quali appunto l'Italia. Ognuno insomma munge qualcosa dalla vacca italiana che continua a produrre copiosamente latte grazie ai sacrifici degli italiani: in Italia si lavora il doppio che in Germania e si guadagna la metà, questa è la verità. Giusto per fare un esempio ieri per caso ho scoperto che i fondi pensione tedeschi danno ai loro pensionati due viaggi all'anno in regalo. E ci credo, gentile omaggio dei polli che si fanno spennare.
E il bello è che ormai non fanno nulla per nasconderlo; emblematico un articolo apparso ieri su Frankfurter Algemeine Zeitung (ricordo, forse il giornale più prestigioso al mondo), dove a proposito della pandemia si fa notare come gli italiani hanno accettato in silenzio tutto quanto deciso dalle autorità, questo a differenza degli altri paesi. Un comportamento che ha spinto il giornale tedesco a paragonarci ai prussiani dell'800 che ligi al dovere accettavano qualsiasi angheria da parte del Kaiser e degli Junker. Ragionamento questo che va allargato a tutto, siamo esattamente come i prussiani di allora: accettiamo salari da fame, pensioni da fame, assenza di diritti, servizi scadenti, tutto per comprimere i consumi e continuare a produrre surplus al quale chi può, attinge allegramente mentre magari dal pulpito continuano a farci la morale dicendo che viviamo al di sopra delle nostre possibilità. Quando ci sveglieremo?
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