Dalla Germania sono convinti. Macron si è avvicinato alle élite euroscettiche per questo motivo



di Giuseppe Masala

Lasciando perdere le piccole miserie del panorama politico italiano che contano davvero poco e nulla nell'economia generale della crisi dell'Eurozona (peraltro del tutto nascosta alla nostra Opinione Pubblica) segnalo un ottimo articolo della Frankfurter Allgmein Zeitung dove si dà conto delle mosse francesi. La corrispondente tedesca da Parigi nota come Macron si sia molto avvicinato alla parte euroscettica dell'élite francese e dunque sta dialogando con Jean-Pierre Chevènement, Hubert Védrine e Philippe de Villiers. L'altro aspetto davvero interessante (per come la vedo io il vero cuore dell'articolo) è scritto nel catenaccio: «In questa crisi Macron fa il parallelismo con il 1870/1871». Mica poco; nel 1871 deflagrò la guerra franco-prussiana che si risolse con la rovinosa sconfitta di Parigi. Ma non è tanto questo il punto che secondo me vuole sottolineare Macron: la cifra di quella guerra fu l'inganno ed il sotterfugio. Infatti quella guerra inizio a causa del Dispaccio di Ems fatto pubblicare da Bismark sui giornali tedeschi. Peccato che fosse un falso che spinse i francesi a cadere nella trappola di Bismark. Insomma, a me pare che Macron voglia dire un qualcosa del genere: "I tedeschi stanno facendo una messa in scena, in realtà hanno già deciso di abbandonare l'Euro e la sentenza della Corte di Karslruhe è concordata con la Cancelleria". Insomma, sembrerebbe che il tema non sia più la sopravvivenza dell'Euro, ma quello di far ricadere le colpe della sua rottura sulla controparte.


Naturalmente questa è la mia interpretazione del "parallelismo di Macron" tra la situazione attuale e quella del 1871. Non credo di sbagliarmi, ma ci sarebbe anche l'altra, ovvero quella che Macron crede si arriverà allo scontro armato con la Germania. Cosa del tutto implausibile e non realizzabile (non foss'altro che per il semplice fatto che i tedeschi sono disarmati o quasi).

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