Come l'Ue vuole regolamentare i crypto-assets è un regalo alle grandi banche

13 Marzo 2021 16:00 Giuseppe Masala

Ho avuto modo di fare una lettura veloce alla proposta di Direttiva della Ue per la regolamentazione di quello che chiamano il mercato dei crypto-assets. Non so se essere più indignato, più incazzato, più scandalizzato. I burocrati europoidi mi confermano di essere una masnada di incapaci nella migliore delle ipotesi.

L'articolato è capzioso e leguleio nella forma, oltre che totalmente inutile. Non tiene minimamente conto di due fattori fondamentali: la continua ondata di innovazioni che rende assolutamente superato questo articolato prima che veda la luce e il fatto che il cyberspazio non ha confini, per cui tutta questa minchiata del "nel territorio europeo" non serve a nulla, se non a far scappare e ad aprirsi una società in Uk, in Svizzera, in Tunisia, in Usa, in Korea del Sud, in Giappone...e in qualsiasi paese civile compreso il Gagon e la Repubblica Centroafricana che sono sempre meglio di avere a che fare con questi burocrati europoidi. Se questa schifezza l'hanno letta in USA, in Svizzera o in UK si contano i morti per le risate.

Infine, l'enorme marchetta della UE al sistema bancario europoide: quelli che chiamano "Token di moneta elettronica" potranno essere emessi solo dalle banche? Come, come? Dalle banche? E perchè mai potranno essere emessi solo dalle banche? Perchè Deutsche Bank implicata (per loro stessa ammissione) in decine di scandali finanziari per il riciclaggio di danaro sporco può emettere Token? Perchè Danske Bank implicata in un enorme scandalo di riciclaggio con tanto di morte sospetta del direttore della loro sede di Vilnius può emettere token? Perchè quella Mps che vendeva titoli subordinati con taglio da 1000 euro sapendo che sarebbero stati sottoposti a bail-in, E dunque sapendo di saccheggiare le vecchiette che risparmiavano per pagarsi la cassa da morto può emettere token monetari? E io invece non posso farlo perchè prima mi devono proclamare "banca" come i sovrani medioevali proclamavano barone i loro amici? Ma andatevene a quel paese....

Ovviamente questa regolamentazione può essere superata facilmente, basta aprirsi una società in Svizzera, in Gabon, in Uk o in Usa...figuriamoci.

Quello che serviva era una regolamentazione semplice, con pochi principi generali applicabili anche mano mano che l'evoluzione tecnologica cambia le carte in tavola. E questo è un mondo che nasce per scardinare quell'enorme parassita sociale che è il sistema bancario tradizionale che non ha più senso di esistere, che ha un modello di business superato dai fatti e dalla tecnologia non per garantirgli altre rendite di tipo monopolistico e oltretutto altre occasioni per fare operazioni delinquenziali perchè fino a prova contraria mi fiderò di più di qualsiasi token emesso da un ragazzetto di Tokyo mai visto e mai conosciuto che non un token emesso dalla cupola di Deutsche Bank e amici.

Ma poi questa chicca.

Le persone fisiche e le persone giuridiche (che non hanno il titolo nobilare di "Banca") possono emettere token che rappresentano l’accesso digitale a un bene o a un servizio devono espletare una serie di adempimenti folli e costosi che erodono il vantaggio della tokenizzazione del bene o servizio aumentando esponenzialmente i costi di transazione. Se il museo degli Uffizi vuole emettere dei token, chessò a 10 euro l'uno, che danno il diritto a una visita al museo devono presentare domanda alla Consob e tra le altre cose devono produrre un "parere giuridico" che attesti come quel token non è "assimilabile a strumenti finanziari, moneta elettronica, depositi o depositi strutturati". Lasciando perdere i costi, perchè si, gli avvocati costano soldi, mi domando, come faranno gli avvocati a produrre in maniera motivata questo parere? Ritorniamo al nostro biglietto tokenizzato del Museo degli Uffizi: lo emettono tramite Ethereum in formato Erc20 (ma con altre blockchain non cambia nulla): il token è già uno strumento finanziario e monetario. Ipotizziamo lo acquisti Alfonso di Caserta: chi gli vieta di scambiarlo con Hiroshi di Tokyo in cambio di Ether (magari con uno sconto)?....E chi vieta a Hiroshi di scambiarlo con Oleg di Novosibirsk in cambio di un token emesso dall'Ermitage di San Pietroburgo ad un determinato tasso di cambio stabilito dal mercato? E via discorrendo....

Oppure ancora, e se la Cantina Sociale di Jerzu (non so se a Jerzu c'è una cantina sociale, ma tant'è) emette un token che dà il diritto ad uno sconto di 5 euro sull'acquisto dei suoi prodotti? Deve fare domanda alla Consob, deve presentare White Paper (già comunque previsto dall'etica hacker e dunque dalla prassi; semmai serviva uno standard europeo sugli White Paper...perchè il problema è che ognuno lo fa come gli pare), deve presentare parere giuridico che attesti che non è un "prodotto finanziario"? Ma lo è...intrinsecamente. E allora o la Cantina Sociale di Jerzu o rinunzia o gli viene bocciato dalla Consob. E cosa può fare a questo punto la cantina di Jerzu? Semplice, rivolgersi a una banca che gli emette il token in cambio di un lauto guadagno. E invece la Cantina Sociale di Santa Monica in California che è feroce concorrente della Cantina di Jerzu? Lo emette tranquillamente senza chiedere parere alla SEC, guadagna un vantaggio concorrenziale e si ammazzano dalle risate per l'enorme stupidario burocratico che i loro concorrenti sfigati che operano in Europa sono costretti a fare. Ovviamente la Cantina di Santa Monica riesce ad ottenere risorse finanziarie a basso costo, a innovare, a proporre prodotti migliori e sbaraglia la Cantina sfigata di Jerzu.

Grazie Dombrovski. Hai fatto questa cretinata per garantire una rendita di posizione all'enorme parassita sociale che è il nostro sistema bancario strafallito.

Lasciando perdere il problema i token monetari che possono essere emessi solo dalle banche tradizionali), hanno bloccato tutto il processo di tokenizzazione dell'economia. Che è un processo di finanziarizzazione intrinseca (poi magari filosoficamente possiamo interrogarci se sia giusto o meno e dove porta tutto questo).

E tutto ciò per favorire le banche tradizionali che possono monopolizzare il settore e lucrando sull'intermediazione e il servizio a costi da sanguisughe.

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