Armi italiane in Ucraina. Il "segreto di stato" aggirato dall'annuncio dell'ambasciatore francese a Kiev

14 Dicembre 2022 14:00 Giuseppe Masala


Il governo italiano ha posto il segreto di stato sulle nuove armi che verranno inviate in Ucraina. Per fortuna l'ambasciatore francese a Kiev Etienne de Ponsin non è tenuto a rispettare il segreto di stato italiano e ha dichiarato ieri che uno dei due sistemi antiaerei SAMP-T in arrivo in Ucraina sarà inviato dall'Italia.

Il sistema antiaereo SAMP-T è un sofisticatissimo sistema missilistico dal costo (cadauno) di circa 800 milioni di euro (circa 3 ospedali, di primissimo livello) prodotto dalla francese MBDA e dall'italiana Thales Leonardo. Anche gli USA si apprestano ad inviare due sistemi Patriot per dire.

Io spero che qualcuno non abbia la pretesa che se inviamo per esempio armi nucleari all'Ucraina la Russia non ci consideri "non belligeranti" tanto a spararle sarebbero gli ucraini. No, perchè tra i nostri politici "sacchettisti" (riempitori di banconote in sacchette) ci sarebbe qualcuno in grado di sostenerlo.

Del resto, sempre più soldati appartenenti ai Paesi NATO stanno combattendo contro i russi in Ucraina. Si tratti di mercenari o di truppe regolari poco importa. L’Occidente è direttamente coinvolto nel conflitto che, ogni giorno, appare sempre più indirizzato verso l’internazionalizzazione. Il metodo per assuefare l’opinione pubblica europea all’inevitabilità e alla normalità dell’innesco di un conflitto mondiale NATO-Russia è, come al solito, quello della rana bollita.

L’asticella dell’escalation viene alzata gradualmente, poco alla volta, per fare in modo che non ci si accorga di stare irrimediabilmente scivolando nel baratro senza possibilità di ritorno. Spero di sbagliarmi ma l’impressione è che solo un miracolo possa riportare indietro le lancette della Storia. L’obiettivo della NATO è quello di smembrare la Federazione Russa in vari protettorati etnici da porre sotto controllo occidentale. I media europei e americani parlano apertamente di un futuro smembramento della Russia e sono già state pubblicate delle bozze di carte geografiche con la Russia divisa in 6-7 tronconi. La NATO non rinuncerà a questo piano, che coltiva da molti decenni e che, nel 1991, con lo smembramento dell’URSS, è riuscita in parte a realizzare. Il 1991 è stato il primo tempo, il 2022 il secondo. Naturalmente, la NATO ha fatto i conti senza l’oste. Vedremo come andrà a finire…

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