Un adolescente su 4 ha sintomi di depressione: gli "effetti collaterali" del Covid in un'analisi di JAMA pediatrics

28 Gennaio 2022 12:00 Sara Reginella

Dall’inizio della pandemia, viviamo in Italia uno dei più macabri periodi di frammentazione sociale, mentre nel cuore d’Europa eserciti si preparano a uno scontro e la sicurezza internazionale è messa sempre più a repentaglio.

In questo scenario belligerante che assorbe i nostri pensieri, sempre più densi di incertezze e paura, dimentichiamo troppo spesso di ascoltare il silenzioso lamento carico di dolore di una generazione sempre più muta, quella dei bambini e degli adolescenti, i più colpiti in questi tempi di sofferenza e divisioni sociali così forti.

I professionisti che hanno preso parte lo scorso mercoledì al congresso nazionale della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, hanno però lanciato un chiaro allarme per una crisi mondiale nel campo della salute mentale, crisi esacerbata dalla pandemia di COVID-19, che ha colpito in modo particolare i più giovani.

Facendo riferimento a una meta-analisi, pubblicata su JAMA Pediatrics, con ventinove studi condotti su oltre ottantamila giovani, è emerso che un adolescente su quattro ha sintomi di depressione e uno su cinque mostra segni di un disturbo d'ansia. Questi casi sono raddoppiati negli ultimi due anni, cioè dall’inizio della pandemia.

Ulteriori ricerche hanno mostrato come gli impatti negativi della pandemia si siano fatti sentire anche nel rapporto genitori-figli, con deterioramenti riferiti sia alla depressione dei genitori sia a un calo della qualità di cooperazione genitoriale, aspetti che inevitabilmente vanno a pesare, anche in questo caso, sulla salute psichica dei più giovani.

Tali risultati indicano dunque la necessità di intervenire in modo sempre più massiccio con un ampio investimento che garantisca un supporto psicologico per la gestione di problematiche connesse alla salute mentale, problematiche che non coinvolgono solo l’Italia, ma anche il resto del mondo.

Tutto questo è fondamentale, perché una società sana non divide, non frammenta, ma accompagna i suoi cittadini in un percorso verso il benessere, che dovrebbe diventare una meta effettivamente raggiungibile per tutti e non un privilegio limitato soltanto a pochi.

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