Per The Lancet il vaccino russo Sputnik V funziona. Finita la guerra dell'Occidente?

02 Febbraio 2021 16:54 Francesco Guadagni

Quando lo scorso agosto il presidente russo Vladimir Putin annunciò al mondo che la Russia aveva registrato il primo vaccino anti Covid-19, Sputnik V, in occidente, politici, media e scienziati furono abbastanza freddi, per non dire scettici.

Seppur con qualche eccezione, si lamentava che non ci fossero pubblicazioni scientifiche sul vaccino russo, intanto Mosca continuava a stringere accordi con diversi paesi, tra America Latina , Medio Oriente, e Asia per la fornitura del farmaco.

Intanto, oggi, la prestigiosa rivista medica The Lancet ha pubblicato i risultati preliminari dello studio di fase III che dimostrano che non ha effetti collaterali gravi ed è efficace per tutti i gruppi.

I dati di 19.866 volontari - di cui 4.902 nel gruppo placebo - hanno mostrato che Sputnik V ha un'efficacia complessiva del 91,6%, che aumenta al 91,8% nel gruppo di 2.144 volontari di età superiore ai 60 anni, secondo i risultati intermedi della fase III studio clinico pubblicato oggi su The Lancet.

Alla fine dello studio, c'erano 62 casi confermati di Covid-19 nel gruppo placebo e solo 16 nel gruppo vaccino . Sputnik V si è dimostrato efficace al 100% nel prevenire lo sviluppo di casi gravi.

"Un grande successo nella battaglia contro la pandemia"

I risultati della sperimentazione rappresentano un "grande successo nella battaglia globale contro la pandemia COVID-19", ha dichiarato Alexander Gíntsburg, direttore del Gamaleya Research Institute di Mosca, che ha sviluppato il vaccino Sputnik V.

"I dati pubblicati da The Lancet mostrano che non solo lo Sputnik V è il primo vaccino registrato al mondo, ma anche uno dei migliori " , ha precisato Kirill Dmitriev, direttore esecutivo del Russian Direct Investment Fund (RDIF), che ha sponsorizzato lo sviluppo del farmaco. Ha anche aggiunto che lo Sputnik V supera gli altri vaccini in termini di prezzo e facilità di trasporto e conservazione, definendolo "un vaccino per tutta l'umanità".

Infatti, Sputnik V non ha bisogno di essere conservato a -70 gradi come il vaccino di Pfizer, rendendolo particolarmente adatto per la conservazioni nei paesi con alte temperature e con mancanza di particolari frigoriferi.

In Italia, come in Europa, stiamo vivendo i ritardi dei vaccini Pfizer e Moderna sulle consegne, meglio precisarlo, già pagati dai contribuenti.

Ora, dal momento che The Lancet ha accontentato gli scettici, cosa aspettano i governi europei e le autorità sanitarie preposte a contattare i russi per Sputnik V?

Logica vorrebbe una mobilitazione delle nostre autorità per importarlo, resta però il fatto che il vaccino per il Covid-19 è anche una questione geopolitica con le conseguenti speculazioni. Sappiamo che i governi europei si stanno ergendo, a torto, paladini dei diritti umani con la vicenda dell'oppositore russo Navalny.

Si spera che un eventuale fornitura di vaccini non sia barattata con questa vicenda. Sarebbe, l'ennesima, e non ultima vergogna per l'Unione Europea, quella di sacrificare la vita, la salute, il futuro economico di milioni di persone per seguire i dettami dell'agenda politica della NATO.

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