Venezuela, inizia la distribuzione dell'antivirale Carvativir

24 Marzo 2021 19:18 La Redazione de l'AntiDiplomatico

«Oggi è stato istituito il brevetto nazionale e internazionale. Questo medicinale neutralizza il coronavirus al 100%», con queste parole nello scorso gennaio il presidente venezuelano Maduro annunciava l’arrivo di una nuova arma contro il covid nell’arsenale del Venezuela: il Carvativir.

Arrivata l’approvazione all’immissione in commercio da parte delle autorità sanitarie venezuelane il presidente Maduro ha annunciato la massiccia distribuzione e commercializzazione di Carvativir.
«Distribuiremo Carvativir su tutto il territorio nazionale per il suo uso profilattico, terapeutico e rigenerativo. Dopo gli studi farmacologici, questo antivirale è stato approvato dalle autorità sanitarie venezuelane», ha affermato Maduro secondo quanto riporta RT.

L'autorizzazione di questo farmaco arriva proprio quando il Governo decide di intensificare la vigilanza e mette in guardia sui rischi di una seconda ondata di infezioni da Covid-19 provocata dalla cosiddetta variante ‘brasiliana’ del virus.

Maduro ha elogiato i benefici farmacologici di Carvativir e ha assicurato che può essere utilizzato come trattamento complementare per rafforzare l'immunità contro il Covid-19, come terapia per i pazienti malati e persino come farmaco rigenerante per le persone convalescenti dalla malattia.

Il processo di distribuzione di Carvativir in Venezuela è iniziato lunedì di questa settimana. Prima, gratuitamente, negli ospedali e poi sarà disponibile in farmacia, dove la popolazione potrà acquistarlo.

Come funziona Carvativir?

Carvativir è presentato dalle autorità venezuelane come un medicinale naturale privo di effetti collaterali che agisce come un "potente antivirale", composto da una molecola purificata, sintetizzata e modificata: l'isotimolo, che stimola la risposta immunitaria nell'uomo, scrive RT.

Poiché il covid-19 è una malattia che sfrutta qualsiasi debolezza del sistema immunitario, Carvativir agisce come un avversario del coronavirus nella replicazione della sua carica virale, al punto da neutralizzarlo, spiegano i ricercatori che hanno sviluppato il farmaco.

Il Carvativir arriva in commercio dopo una verifica accurata attraverso diversi test clinici e di laboratorio, analizzati per 9 mesi consecutivi, che hanno evidenziato l'efficacia dell'isotimolo nei confronti del covid-19.

Carvativir ha anche la caratteristica di poter essere utilizzato come trattamento preventivo, curativo e rigenerativo. La sua applicazione nei pazienti varia a seconda delle condizioni di salute che presentano.

Nel caso di persone che non hanno contratto la malattia, possono usarlo come trattamento profilattico e applicarlo con 10 gocce sotto la lingua ogni 4 ore fino a esaurimento del contenuto.

La metodologia di applicazione varia nei casi di pazienti gravemente ammalati, ai quali si possono applicare un massimo di 20 gocce ogni 2 o 3 ore.

Studi e test clinici

Il virologo venezuelano Héctor Rangel, che dirige la ricerca su potenziali farmaci contro la Covid-19 in Venezuela, ha spiegato che l'IVIC ha scoperto che il farmaco agisce favorevolmente contro le cellule infettate da Covid-19 poiché viene applicato più carico di isotimolo, il principale composto di Carvativir.

"Con l'aumento delle concentrazioni di Carvativir, è stata osservata una diminuzione della formazione di placche litiche. Ciò indica un'attività antivirale", ha detto lo specialista, il quale ha spiegato che un antivirale è una molecola, di origine naturale o sintetica, che ha la capacità di bloccare l'infezione di un virus in una cellula.

Secondo i responsabili dell'indagine, Carvativir avrebbe la capacità di prevenire la replicazione virale del coronavirus nel corpo del paziente, che produrrebbe la cosiddetta "tempesta di citochine", che si verifica quando il sistema immunitario dà una risposta abnorme alla diffusione del virus nel corpo. Questo è l'episodio critico della malattia che produce infiammazione polmonare e quindi la polmonite atipica della Covid-19.

Alla fine di gennaio di quest'anno, la titolare del dicastero per la Scienza e la Tecnologia, Gabriela Jiménez, ha spiegato che la metodologia applicata nello sviluppo della ricerca su Carvativir, ha previsto le seguenti fasi:

Isolamento e identificazione di principi attivi.
Esecuzione di modelli molecolari.
Applicazione di studi in vitro e test in vivo.
Studi di stabilità chimica.
Studi clinici condotti nell'arco di quattro mesi in pazienti positivi con sintomi confermati.
Valutazione statistica negli USA.

Jiménez ha sottolineato che il Venezuela è ricorso a due laboratori privati internazionali per confermare l'analisi dello studio, perché il blocco imposto dal governo Usa al Venezuela impedisce al paese sudamericano di accedere ai reagenti necessari.

Uno di questi laboratori è la Mayo Clinic con sede negli Stati Uniti, dove i livelli di citochine sono stati valutati nei plasma sanguigni dei pazienti che hanno ricevuto Carvativir e quelli che hanno ricevuto il placebo.

Così è stato determinato, secondo Jiménez, che i pazienti trattati con Carvativir hanno mostrato un effetto immunomodulatore che ha migliorato la loro capacità respiratoria e una diminuzione della carica virale.

Le più recenti da Emergenza Covid

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa