“Per tornare a servire la salute dei popoli, l’Oms dovrebbe dotarsi di un Consiglio mondiale dell’Etica”

74esima Assemblea mondiale della sanità: Quale futuro contro le pandemie?

Dal settimanale La Flamme, organo del partito comunista del Benin, fine maggio 2021

di: Aske

Quest’anno l’Assemblea mondiale della sanità, organo legislativo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è tenuta in videoconferenza a causa di Covid-19. Il tema: “Costruire un futuro insieme contro le pandemie”. L’Oms, creata nel 1946, diventa un’istituzione specializzata delle Nazioni Unite nel 1948, con l’obiettivo di garantire a tutti i popoli del mondo il migliore livello di salute possibile. Ne fanno parte attualmente 194 paesi.

Aprendo l’evento, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Gebreyesus, originario dell’Etiopia, annuncia che “la sfida principale dell’Assemblea, una delle più importanti della storia dell’Oms, è la riforma dell’istituzione e l’incremento della sua capacità di coordinare la risposta alle crisi sanitarie mondiali e prevenire future pandemie”.

Naturalmente il focus è stata la vicenda Covid-19. Le polemiche suscitate dalle misure intraprese, dal fatto che i vaccini sono stati prodotti senza il rispetto del principio di precauzione, e dalla gestione in generale della pandemia hanno messo in causa l’indipendenza e l’autonomia dell’Oms. Per alcuni paesi, soprattutto europei, l’Oms deve avere un ruolo potenziato, più autonomia finanziaria, capacità di condurre inchieste.

Quanto all’autonomia finanziaria, il presidente francese Emmanuel Macron che ne parla non dice che oltre il 70% del budget Oms attualmente proviene da fondi privati, con Bill Gates a fare la parte del leone, malgrado le accuse di scandali sanitari e di collusione con l’Oms. Senza dimenticare i giochi egemonici dei grandi paesi industrializzati e di Big Pharma, enorme macchina industriale farmaceutica percorsa da scandali a ripetizione, che gettano ombre sull’indipendenza e autonomia finanziaria dell’Oms. Vi si aggiunga la dipendenza di diversi paesi impoveriti (soprattutto in Africa) dalle ex potenze coloniali, in particolare la Francia.

L’Oms è nata con gli obiettivi più nobili. Ma gli interessi di gruppi finanziari e di grandi potenze le hanno fatto perdere autonomia e, di conseguenza, il suo status di istituzione intergovernativa al servizio dell’umanità.

Se vuole davvero costruire un futuro contro le pandemie, l’Oms deve tornare ai fondamentali, e tenere conto della realtà di ogni paese, di ogni continente. Altrimenti, quale futuro si potrà costruire sostenendo, per esempio, una vaccinazione universale? Perché vaccinare l’Africa tutta contro Covid-19 quando non si può parlare di emergenza sanitaria in questo continente? Perché imporre al Benin di vaccinare il 60% della sua popolazione, quando dopo oltre un anno contiamo al più un centinaio di morti? Non si può dunque parlare nemmeno di epidemia.

Allora, in nome dell’eguaglianza vaccinale, si deciderà forse di vaccinare tutti i residenti in Europa e Stati uniti contro Ebola o la febbre di Lassa?

Se vuole tornare alle nobili missioni che le hanno dato vita, se vuole tornare a servire la salute dei popoli, l’Oms deve dotarsi di un Consiglio mondiale dell’Etica. Si potrebbe così sperare che le grandi questioni di salute siano affrontate tenendo conto di tutti i progressi scientifici intercorsi e anche della ricchezza endogena di ogni paese; e si pensi a certi rimedi naturali contro Covid, alcuni brevettati (Guadalupe), e alla medicina tradizione di paesi e continenti, che l’Oms potrebbe organizzare e finanziare.

Ecco le piste solide per “Costruire insieme un futuro contro le pandemie”.

(Traduzione di Marinella Correggia)

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