L'Istituto Koch in Germania sconsiglia i vaccini per i minorenni

24 Luglio 2021 02:24 Vincenzo Costa

In Germania il Koch Institute NON consiglia di vaccinare i ragazzi tra i 12 e i 18 anni, a meno che non vi siano patologie tali da giustificare l'impiego del vaccino. Da noi, invece, un Generale dell'esercito e un ex banchiere introducono un "consenso obbligato" che coinvolge anche gli adolescenti.

"Consenso obbligato" è termine che uso intenzionalmente, poiché descrive una mostruosità giuridica e la nuova forma di totalitarismo. Uno Stato può, per legge, introdurre l'obbligo vaccinale, e in questo caso si assume la responsabilità. Questo rientra nell’ordine costituzionale. In questo caso, invece si lascia "liberi" di scegliere, ma, come ha esplicitato Burioni e molti dei miei contatti, chi non è vaccinato viene recluso di fatto in casa. "Sentiti libero", espressione che molti di noi hanno sentito, fatta di ricatto, strumento di potere, coercizione nuova, in cui chi esercita il potere neanche si assume la responsabilità delle conseguenze: alla fine hai scelto liberamente, nessuno ti ha costretto.

Ora accade che un generale chieda le liste degli insegnanti. Ci sembra normale? In primo luogo, è normale che si chiedano le liste? E poi: è normale che le chieda un generale? Vi sembra normale? Ma in quale paese occidentale avviene una cosa simile? Dove sarebbe tollerata? Ma cosa siamo? la repubblica delle banane?

Ora un generale di fatto obbliga, con "consenso obbligatorio", i ragazzi tra i 12 e i 18 anni a vaccinarsi. Ovviamente il Koch Institute è un covo di novax.

Recentemente li ho sentiti parlare della libertà di attraversare la strada con il semaforo rosso. Questi tedeschi sono degli anarchici irrazionali e incapaci di organizzazione. Mandiamo li burioni e il generale Figliuolo a mettere a posto le cose.

Onestamente, continuate a credervi superiori e colti. Non lo siete. Siete solo degli invasati.

Cito un pezzo dell'articolo che allego, ad uso dei competenti. Magari passateli a Draghi e al generalissimo..

Geringes Risiko schwerer Erkrankungen in der Altersgruppe Zur Entscheidung der STIKO sagte deren Vorsitzender Thomas Mertens bei tagesschau24, man habe Nutzen und mögliches Risiko gegeneinander abgewogen. Die Studienlage sage ganz eindeutig, dass die Impfung wirksam sei - "auch bei den Kindern, das ist gar keine Frage". Das Problem sei aber, dass in der Studie letztlich nur 1130 Kinder geimpft und über zwei Monate beobachtet worden seien. Das lasse keinen sicheren Schluss zu selteneren Nebenwirkungen zu, so Mertens. Wenn die Datenlage sich so verändere, dass man dieses Risiko ausreichend sicher ausschließen könne, werde die STIKO die Daten neu prüfen und die Empfehlung unter Umständen anpassen. Mertens verwies aber auch darauf, dass schwere Krankheitsverläufe in der fraglichen Altersgruppe sehr selten seien. Zwar komme das immer wieder vor. "Insgesamt ist es aber so, dass tatsächlich die Krankheitslast bei den Kindern sehr gering ist." Das sehe man auch daran, dass es im Verlauf der gesamten Pandemie in Deutschland nur zwei Todesfälle in der Altersgruppe gegeben habe. Dabei habe es sich um Kinder mit schweren Vorerkrankungen gehandelt.

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