La sinistra francese presenta ricorso alla Corte Costituzionale contro il "Pass sanitaire"

27 Luglio 2021 13:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Nella giornata di ieri, 26 luglio, 74 deputati della Sinistra Democratica e Repubblicana, La France insoumise, Socialistes et associés e Libertés et Territoires hanno adito formalmente la Corte costituzionale sul disegno di legge "relativo alla gestione della crisi sanitaria" adottato dal Parlamento che introduce il famigerato “Pass sanitaire”- poi ricopiato in Italia dal governo Draghi.

I giudici di rue de Montpensier prenderanno la loro decisione il 5 agosto. "Un primo deferimento è stato appena registrato dal Consiglio costituzionale sulla legge relativa alla gestione della crisi sanitaria adottata in via definitiva ieri dal Parlamento", ha indicato la Corte Costituzionale in un comunicato diffuso il 26 luglio.

Una legge – sottolineano i richiedenti - di cui talune disposizioni sarebbero «manifestamente contrarie a diversi diritti e libertà che la Costituzione garantisce».

I 74 deputati di sinistra all'origine del deferimento denunciano le condizioni di esame del testo in Parlamento, ritenendo che è stato «in particolare ignorato il principio di chiarezza e sincerità dei dibattiti parlamentari”.

Il pass sanitario in Francia – sulla falsa riga di quello che è stato poi approvato in Italia con il Green Pass - impone restrizioni per i centri commerciali, ristoranti e viaggi a lunga distanza. Ritengono inoltre che, visti i limiti temporali imposti, le scorte di vaccini presenti o futuri non consentiranno di vaccinare la popolazione interessata, creando così una "violazione del principio di uguaglianza". I firmatari vedono anche una violazione della libertà di iniziativa a causa dei controlli sanitari dei lasciapassare, che gravano "esclusivamente" sui professionisti degli stabilimenti interessati dal dispositivo, questi ultimi dovendo conseguentemente reclutare "personale aggiuntivo per garantire [questi] controlli".

I richiedenti ritengono inoltre che le sanzioni previste per i lavoratori sprovvisti di tessera sanitaria "sono sproporzionate rispetto allo scopo perseguito".

Nonostante le manifestazioni di massa che hanno scosso tutta la Francia contro il provvedimento, la sera del 25 luglio il Parlamento ha approvato la proposta di legge dell’esecutivo con 156 voti favorevoli - maggioranza e destra - 60 contrari di sinistra e RN, e 14 astenuti.

In Aula, il leader degli Insoumis Jean-Luc Mélenchon, nell’annunciare il voto contrario del suo gruppo politico al provvedimento, ha dichiarato sul podio dell'Assemblea che "il lasciapassare sanitario è la discriminazione sociale formalizzata attraverso la tessera di vaccinazione" e che "cambia la natura della società in che vogliamo vivere”. La sua collega parlamentare LFI Mathilde Panot ha scritto dopo il voto che "un Paese dove la popolazione è costantemente scansionata, dove i dipendenti possono essere licenziati perché non sono vaccinati, dove tutti controlleranno tutti, questa non è la Francia". Questo voto sfigura la nostra Repubblica Sociale", ha aggiunto.

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