Prof. Bellavite: "I vaccinati sempre più un problema epidemiologico. Lo scrive una Letter pubblicata da Lancet"

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di Paolo Bellavite*

Siamo tutti sulla stessa barca!

I vaccinati rappresentano sempre più un problema “epidemiologico”. Lo scrive una Letter pubblicata da Lancet

Il che significa che man mano che aumenta la percentuale di vaccinati aumenta la percentuale di vaccinati infettati.

Non si tratta semplicemente di un effetto “paradossale” e “atteso” come certi “esperti” volevano far credere. Si tratta di un fenomeno REALE nel senso che i vaccinati in modo inaspettato stanno diventando i protagonisti della diffusione del virus. Checché se ne dica.

Questo per il fatto che i vaccini funzionano per qualche mese per protezione individuale verso i sintomi più gravi (come fossero dei “farmaci”) ma funzionicchiano poco o nulla per impedire i contagi. I NUMERI parlano chiaro.

La conseguenza di ciò è che BISOGNA FINIRLA DI COLPEVOLIZZARE I NON VACCINATI!

La colpa ( o il “dolo”) di tutto è del virus (o se vogliamo dei pipistrelli o di chi giocava incautamente coi pipistrelli ) e - in subordine - di chi ha gestito male l’epidemia credendo in modo ingenuo ai ciarlatani pseudoscienziati improvvisatisi apprendisti stregoni.

Questi vaccini sono strumenti di profilassi individuale ma non fanno i miracoli attesi sul piano epidemiologico. Non sono Dio. E Bill Gates non è Babbo Natale. E chi ci obbligasse a un comunque rischioso inoculo di prodotto sperimentale violerebbe la Costituzione (art. 32) e il codice di Norimberga.

Dividerci tra inoculati e non inoculati significa dividerci davanti ai veri nemici, facendo il loro gioco. Siamo tutti sulla stessa barca e cerchiamo di mantenerla a galla finché si può in modo intelligente.

La “caccia agli untori” è sempre stata la controproducente tentazione del popolino terrorizzato dalle epidemie, ma erano altri tempi! Oggi possiamo fidarci di più della razionalità e della Scienza, purché sia libera di indagare e di parlare.

*Prof. Paolo Bellavite è laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in Ematologia Clinica e di Laboratorio, ha conseguito il diploma di perfezionamento in Statistica Sanitaria ed Epidemiologia. Ha insegnato Patologia Generale presso la Scuola di Medicina dell'Università di Verona e presso l'Università di Ngozi (Burundi) nell'ambito di progetti di cooperazione internazionale.

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