Da oggi Danimarca abbandona "green pass" e mascherine (seguirà presto anche la Finlandia)

01 Febbraio 2022 12:05 La Redazione de l'AntiDiplomatico

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Il primo ministro finlandese Sanna Marin (SDP) ha espresso la sua disponibilità a revocare le restrizioni adottate per limitare la diffusione del Covid nel mese di febbraio.

«Voglio che le abbandoniamo il più presto possibile», ha affermato la leader del governo finlandese secondo quanto riporta Helsinki Times.

Il governo finlandese si riunirà per discutere l'allentamento e la revoca delle restrizioni nella giornata di mercoledì.

Decisioni per allentare alcune delle restrizioni sono già state prese. La settimana scorsa il governo finlandese ha deciso di estendere di tre ore l'orario di apertura dei ristoranti e di incaricare i comuni e le agenzie amministrative statali regionali di eliminare il divieto di eventi a basso rischio per permettere a strutture come i teatri di operare.

Il ministro delle Finanze Annika Saarikko (Centro) ha affermato che il governo è favorevole a rimuovere le restrizioni il più presto possibile. Quindi anche la Finlandia si avvia a seguire la strada già presa da altri paesi come Inghilterra, Irlanda e Danimarca che hanno deciso di rimuovere le residue restrizioni Covid e trattare il virus come se fosse una normale influenza.

Per quel che riguarda la Danimarca scrive l'AdnKronos:

«La Danimarca dice addio alle misure e alle restrizioni anti covid: a partire da oggi l'obbligo di indossare le mascherine e di esibire il Green Pass non sarà più in vigore, mentre torneranno ad essere autorizzati gli eventi e la frequentazione delle discoteche. La decisione va di pari passo con la scelta di far cadere la definizione del Covid-19 come una malattia "socialmente critica", usata per giustificare l'adozione delle norme anti-pandemia. Solo chi entra nel paese sarà chiamato ad esibire una prova della vaccinazione».

In Italia invece abbiamo il ministro della Salute, l’ineffabile Roberto Speranza, che considera la variante Omicron una «minaccia per il mondo».

Insomma, niente di nuovo per quanto riguarda l’isteria pandemica italiana. Resterà solo Roma a imporre restrizioni discriminatorie e draconiane mentre il resto d’Europa avrà voltato pagina?

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